Anche l’Antitrust bulgara, dopo quella russa il 14 febbraio, dà l’approvazione definitiva alla fusione di Sual con Rusal, due aziende russe destinate a diventare insieme il più grande produttore di alluminio al mondo.
In particolare Rusal, numero uno nel settore nella Federazione e controllata dal neoeletto più ricco dell’aquila bicipite Oleg Deripaska, assorbirà la rivale Sual come pure gli asset di Glencore.
Lo riportano le agenzie russe. Con il via libera dell’Authority bulgara il progetto di fusione ottiene la luce verde da tutte le autorità competenti, tra cui anche l’Unione europea.
L’affare si chiuderà entro il primo aprile. L’ok per l’affare era stato dato anche dalle autorità anti monopolio ucraina, montenegrina e turca. La Commissione europea aveva detto che l’affare non puo impedire significativamente la concorrenza in Europa perch‚ la nuova azienda continuerebbe ad affrontare la rivalità in maniera “efficace”. Il colosso russo di Deripaska mette così nero su bianco la fusione con il proprio concorrente domestico Sual, inglobando nell’operazione gli asset dell’elvetica Glencore. Si delinea così una fusione a tre, grazie alla quale nascerà il principale produttore al mondo del metallo tenero ma resistente, per un affare stimato a 30 miliardi di dollari. La nuova compagnia vedrà Rusal al 66 per cento, Sual al 22 per cento e Glencore al 12 per cento.
La holding sarà presieduta da Brian Gilbertson, già a capo di Sual, e verrà quotata sul London Stock Exchange.
L’amministratore delegato di Rusal Alexander Bulygin, diventerà Ceo della nuova compagnia, che punta a una produzione di 5 milioni di tonnellate di alluminio all’anno, entro 3 anni e mezzo. Eclissando così i 3,55 milioni dichiarati da Alcoa nel 2005.