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Rumors o meno, si impenna spread Germania-Portogallo

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(WSI)-Avvio di settimana negativo per le borse europee dopo i solidi guadagni di settimana scorsa. Gli investitori si stanno preparando alla serie di emissioni in calendario nella Zona Euro nei prossimi giorni e al via della stagione delle trimestrali negli Stati Uniti.

La crisi debitoria dei paesi periferici dell’Eurozona è tornata sotto la lente degli operatori dopo che una fonte di alto livello della Zona Euro ha affermato che la pressione sul Portogallo da parte di Francia e Germania perché accetti sostegno finanziario dall’Ue e dal Fmi sta salendo.

La pressione sul Portogallo, che mira a contrastare una ulteriore estensione della crisi debitoria, viene dopo l’impennata dello spread del rendimento del decennale di settimana scorsa, salito di oltre il 7% a un massimo assoluto dall’introduzione dell’euro.

PIAZZA AFFARI

Piazza Affari ha aperto in calo stamane, con l’indice FTSE/MIB in area 20.400 pts. Attenzione rivolta alla società di ricerche mediche Pierrel, che attraverso la controllata Pierrel Research International ha acquisito un contratto per la conduzione di uno studio clinico europeo nella terapia della iperplasia prostatica benigna, con un farmaco innovativo del valore di circa CHF5,5 mln.

Occhi puntati anche su Telecom Italia dopo il buon rialzo di venerdì (+0,77%). A sostenere il titolo i giudizi positivi di alcuni broker legati ad attese positive sul mobile Italia e sulla cedola, in vista di aprile 2011, quando scade il mandato dell’AD.

Citigroup, che ha rivisto il target price a EUR1,2 daEUR1,02 con rating ‘Buy’ in seguito a una revisione al rialzo della valutazione sul mobile Brasile e sulla telefonia fissa in Italia, parla di novità nei primi mesi dell’anno. Da monitorare infine DiaSorin dopoche questa mattina Jefferies ha tagliato il giudizio sul titolo a ‘Hold’ da ‘Buy’.

Buzzi Unicem (EUR8,205): ha perso terreno venerdì depressa dal possibile taglio dei fondi per le autostrade in Usa, che potrebbe avere un impatto negativo sui consumi di cemento mondiale. Buzzi è la società più esposta agli Usa, con un 27% dell’Ebitda nel 2010.

Fondi Italia: il sistema dei fondi comuni archivia un altro mese all’insegna dei deflussi, perdendo a dicembre EUR3,19 mld, mariesce a chiudere l’intero 2010 con una raccolta positiva a oltreEUR1,0 mld. A novembre il dato era stato negativo per 2,553 mld. Guardando alle categorie, a dicembre non si arresta la fuga dai fondi di liquidità (-2,277 mld da -1,927 mld del mese precedente)

CAMBI E COMMODITIES

Sul mercato dei cambi, in chiusura di seduta sulla piazza asiatical’Eur/Usd si riporta in zona 1,29, poco oltre il record negativo degli ultimi quattro mesi. Gli operatori ritengono possibile un’ulteriore correzione del cambi odettata dai timori sulla crisi del debito che si concentrano oggi sul Portogallo. Considerata l’impostazione ribassista, il cross vede il prossimo obiettivo a 1,28.

La moneta unica appare vulnerabile soprattutto in vista delle prossime aste di titoli di Stato, in particolare quella di mercoledì di nuova carta portoghese fino a EUR1,25 mld. Sul fronte delle commodities, negli ultimi scambi sulla piazza asiatica i derivati sul greggio viaggiano in calo, ripiegando dopo un record in prossimità dei USD90,0 al barile sulla notizia di un guasto lungo il condotto che attraversa l’Alaska, da cui transita circa il 12% del prodotto Usa.

OBBLIGAZIONI E MONETARIO

Si muovono in positivo i governativi tedeschi negli scambi della mattinata, sulla falsariga del progresso messo a segno dal secondario Usa. L’attenzione degli investitori resta intanto concentrata sul nuovo allargamento contro Bund negli spread dei cosiddetti periferici, per cui si profila una settimana impegnativa dal lato dell’offerta.

MACROECONOMIA

Negli Stati Uniti, gli occupati non agricoli sono aumentati in dicembre di 103.000 unità, ben sotto le attese di un incremento di 175.000 unità. Il dato siconfronta con un progresso di 71.000 unità in novembre (dato rivisto da+39.000). Scende invece il tasso di disoccupazione, che si attesta al 9,4%, minimo da maggio 2009, contro un’attesa di 9,7%. In novembre ladisoccupazione aveva raggiunto il 9,8%.

In un’audizione alla commissione Bilancio del Senato, il presidente della Fed Ben Bernanke ha dichiarato che la ripresa economica negli Stati Uniti prosegue, anche se a oggi ad un ritmo insufficiente a ridurre il tasso di disoccupazione in modo significativo, aggiungendo che recentemente si è avuta un’evidenza crescente del fatto che potrebbe essere in atto un ripresa che si autoalimenta nella spesa per consumi e investimenti.

Sul fronte macro in Italia l’Istat pubblica questa mattina il rapporto deficit Pil relativo al terzo trimestre del 2010, mentre dalla Zona Euro arriverà il SentixIndex di gennaio. In agenda anche la produzione industriale di novembre in Grecia. Nel pomeriggio dal Canada le licenze edilizie di novembre mentre negli Stati Uniti verrà comunicato il trend sull’occupazione di dicembre.

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