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Roubini: rischio di double dip con i prezzi del petrolio a $140

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NEW YORK – Se i prezzi del petrolio arriveranno alla soglia dei $140 al barile, alcune tra le economie dei paesi più avanzati torneranno in recessione, con il risultato che il tanto temuto “double dip”, alla fine, si verificherà. E’ quanto sostiene Nouriel Rubini, l’economista che ha predetto la crisi finanziaria globale esplosa negli anni precedenti.

Nel far riferimento a quanto fragile sia la ripresa della congiuntura mondiale, Roubini ha dichiarato che la Bce potrebbe star commettendo un errore nel decidere di alzare i tassi di interesse “troppo presto”, in un momento in cui -come dimostra il caso Grecia – il problema dei debiti governativi rimane, ed è anche preoccupante. L’Europa, ha precisato l’esperto, sta anche tentando di aumentare la competitività delle sue esportazioni.

Dunque, se “i prezzi del petrolio dovessero tornare ai livelli dell’estate del 2008, ovvero attorno ai $140 al barile, alcune tra le economie dei paesi avanzati sarebbero colpite dalla recessione”, ha detto il professore ai giornalisti a Dubai, secondo quanto riportato da Bloomberg.

“Negli Stati Uniti (invece), dove la crescita sta accelerando a un passo spedito, un aumento dei prezzi del petrolio pari al 15-20% non si tradurrebbe in un double dip. Ma è vero che la ripresa tornerebbe di nuovo a una situazione di stallo”.
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Nel frattempo mentre i mercati energetici sono in preda al nervosismo, per colpa delle rivolte le piazze finanziare dei paesi arabi hanno bruciato circa $200 miliardi di capitalizzazione da fine gennaio a inizio marzo.