
NEW YORK (WSI) – Il 2016 si apre con una serie di sfide, che rischiano di minare seriamente la crescita economica mondiale (Cina, tensioni politiche in Medio Oriente per citarne alcune). Ma il vero pericolo, secondo l’economista americano Nouriel Roubini, si chiama Europa. Ed in particolare il rischio della sua disintegrazione.
“Per cominciare – scrive Roubini in un articolo ripreso dal sito finanziario MarketWatch – un’uscita della Grecia dalla zona euro non e’ ancora da escludere, potrebbe essere stata solo rimandata. Qualora si verificasse, la “Grexit” potrebbe coincidere con la fine dell’euro“.
“Qualora l’uscita della Grecia dalla zona euro dovesse verificarsi, a quel punto, l’ipotesi di un’uscita del Regno Unito dall’Unione europea potrebbe a sua volta diventare piu’ probabile”, sostiene l’economista, aggiungendo che “Rispetto a un anno fa, le probabilità di una “Brexit” sono aumentate. E questo e’ avvenuto per diversi motivi, tra questi i recenti attacchi terroristici in Europa”.
“Se la Brexit dovesse verificarsi, cio potrebbe spingere altri movimenti separatisti – a partire dal Catalogna – a richiedere ancora con più forza l’indipendenza”.
In breve, “la distanza tra le esigenze dell’Europa e ciò che gli europei vogliono è in crescita e’ sempre piu’ larga. La zona euro e l’Unione europea devono affrontare minacce multiple ognuna delle quali richiede una risposta collettiva”.
Ma quello che stiamo vedendo è che, “sempre più, gli stati membri stanno adottando un approccio nazionale, minando così la possibilità di soluzioni a livello europeo (la crisi migratoria ne è un tragico esempio). L’Europa ha bisogno di più cooperazione e integrazione. Gli europei invece sembrano abbracciare il nazionalismo e la disintegrazione” conclude Roubini.