Dove ha preso i soldi il Real Madrid? A questa domanda, avanzata dal Barcellona dopo gli acquisti di Kakà e Cristiano Ronaldo per circa 150 milioni di euro, e rimbalzata in tutta l’Europa sportiva, aveva risposto già con assoluta tranquillità il patron delle merengues Florentino Perez: «Aumenteremo il valore del club, ricaveremo più introiti dai biglietti venduti e avremo prestiti dalle banche». Non mentiva don Florentino, se oggi due banche spagnole hanno concesso al Real un prestito per circa 150 milioni di euro per l’acquisto di «attivi immateriali», in pratica dei gioielli ex Milan ed ex Manchester United. I due istituti bancari sono il Banco Santander e Caja Madrid, la cassa di risparmio regionale della capitale spagnola.
Il club blanco ha dato come garanzia alle banche i diritti televisivi che prevede di ottenere dal gruppo Mediapro (per circa 600 milioni). Le due banche, dal canto loro, considerano redditizia e senza rischi l’operazione Real, fidandosi del teorema Perez secondo cui l’acquisto di nuovi importanti giocatori moltiplicherà gli introiti della società. L’esempio paradigmatico proposto dallo stesso Florentino è il caso di Zinedine Zidane, pagato 73 milioni di euro nel 2001, il cui acquisto, sostiene il presidente madridista, «moltiplicò per quattro» le entrate del club. La nuova era galactica di Florentino Perez passa anche – e forse soprattutto – per questi calcoli, che, d’altra parte, «non scandalizzano» ma «sorprendono» il ministro dell’Economia spagnolo Elena Salgado. «Se una banca dispone di questa liquiditá, la metta a disposizione anche di piccole e media imprese. Chiederei di fare uno sforzo anche per loro», chiosa il ministro socialista del governo Zapatero.
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