(9Colonne) – Bucarest, 31 lug – Verranno chiuse e cancellate dal Registro romeno del Commercio 93 ditte a capitale straniero, di cui 50 con capitale italiano, del distretto di Botosani (Provincia della regione romena della Moldavia). Lo rende noto l’ufficio Ice della capitale rumena. Le aziende vivono ormai una crisi irreversibile dovuta alla mancanza di manodopera, alla concorrenza cinese sempre più agguerrita, al continuo apprezzamento della moneta locale Leu rispetto all’Euro ed in generale alla nuova realtà economica della Romania dopo l’ingresso nell’UE che ha notevolmente ridotto i vantaggi competitivi della delocalizzazione produttiva. Alcuni imprenditori, di fronte alle difficoltà sopraelencate, hanno trasferito le proprie attività in Ucraina o nella Repubblica Moldova, altri, invece, hanno semplicemente abbandonato gli affari di Botosani. Complessivamente, dopo la rivoluzione del 1989 nel distretto di Botosani sono state registrate 384 aziende con capitale straniero, con investimenti pari, in totale, a circa 35 milioni di dollari, concentrati prevalentemente nei settori delle confezioni, dell’agricoltura e dell’industria del legno.
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