
NEW YORK (WSI) – Cuba adìos. Dalla mezzanotte di oggi la rivoluzione cubana diventa realtà. Quella svolta di libertà più attesa dalla popolazione è finalmente arrivata. Si tiene in tasca e promette quello che gli è stato negato fino ad oggi: volare via dall’isola che strega ogni anno milioni di turisti. Adesso i cubani potranno viaggiare all’estero, grazie all’entrata in vigore della riforma della legge migratoria, varata dal presidente Raul Castro.
La nuova normativa permette ai cubani maggiorenni di recarsi all’estero se muniti di un passaporto valido. I minori devono avere l’autorizzazione dei genitori o tutori. Fino ad oggi, coloro che volevano lasciare l’isola, dovevano richiedere una carta bianca e presentare una lettera d’invito all’estero, dove potevano restare fino a un massimo di 11 mesi. In caso di mancato rientro, tutti i loro beni venivano confiscati e le persone considerate come espatriati definitivi non avevano possibilità di ritorno.
La nuova legge cambia le carte sul tavolo: prevede un soggiorno all’estero di massimo due anni e costi inferiori per il rilascio del passaporto. Ma anche se il cancello è aperto, alcune riserve resistono. Alcune categorie “sensibili” di cubani, soprattutto gli sportivi, fiore all’occhiello di Cuba, continueranno a essere soggetti a restrizioni di viaggio.
Ma non solo. Nel mirino delle autorità migratorie restano anche i presunti dissidenti. “E’ chiaro che il governo manterrà una politica di discriminazione nei confronti di persone che non sono favorevoli al regime”, ha spiegato alla France Presse il dissidente Elizardo Sanchez, che dirige la Commissione Cubana dei diritti dell’Uomo, illegale ma tollerata dal regime.