
Tra le ipotesi allo studio per la prossima legge di Bilancio, spunta quella di una nuova ‘voluntary’ sul denaro cash. Un intervento il cui obiettivo sarebbe quello di spingere l‘emersione dal nero dei contanti.
Nel caso si decidesse di portare avanti questo intervento la misura, secondo quanto apprende l’ANSA, sarebbe inserita nel decreto collegato alla manovra, che dovrebbe contenere anche la ‘rottamazione bis’ delle cartelle.
In particolare, sul tavolo del governo sarebbe al vaglio l’idea di fare pagare un forfait sul contante e “vincolare” il cash oggetto di emersione, ad esempio con un investimento in titoli di Stato.
A far ripartire il tam tam della sanatoria è stato il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Maria Elena Boschi, intervenuta a Milano al convegno “A Cesare quel che è di Cesare”:
“Dobbiamo porci il problema di come incentivare l’utilizzo della moneta elettronica in Italia. Valutare leggi fiscali che possano aumentare in una prima fase l’utilizzo della moneta elettronica. E dobbiamo porci il problema di come aggredire il contante che è presente nelle case: utilizzare il contante senza consentire operazioni di pulizia di chi ha ottenuto quel denaro in modo illecito”.
La stima è, come ha ricordato il procuratore della Repubblica di Milano, Francesco Greco, è che gli italiani abbiano “sotto il materasso” una cifra che oscilla tra 150 e 200 miliardi di euro in contante.
Certo, resterebbero da superare alcuni problemi. Primo fra tutti, Bruxelles. Come ricorda a questo proposito il Sole 24 Ore:
“l’ipotesi forfait potrebbe non passare indenne l’esame della Ue perché si tratterebbe di una riedizione dei vecchi scudi fiscali. Anche con una sostanziale differenza di grandissimo rilievo: la nuova sanatoria si iscriverebbe nel solco dei programmi di voluntary disclosure che si sviluppano secondo le linee guida”