Società

RISPARMIO TRADITO: PRIMA SENTENZA PRO-INVESTITORI

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Quattordici risparmiatori saranno risarciti dalle loro banche per il danno ricevuto in seguito ad alcuni investimenti fatti in Borsa. Si tratta di 14 persone che avevano acquistato i titoli sbagliati e ricevuto grossi danni finanziari. Ma ora una sentenza condanna le banche che li hanno ingannati a rimborsare loro 100mila euro. Un precedente giudiziario che potrebbe cambiare il corso delle vicende legate ai crac Cirio e Parmalat.

“Per effetto delle condotte delle banche, i risparmiatori hanno pagato di piu’ un bene che valeva molto di meno, e sono stati esposti a margini di rischio della cui reale dimensione non erano consapevoli”, riporta il quotidiano “Corriere della Sera”. I sette istituti nel mirino sono il Credito Italiano (Unicredito), Cariplo (Banca Intesa), San Paolo Imi, Banca di Roma (Capitalia), Crt, Carige e Centrobanca. Oggetto della vicenda le azioni della Sci costruzioni, societa’ genovese in crisi ma di cui i risparmiatori comprarono i titoli perche’ le banche si erano impegnate al risanamento della situazione finanziaria.
La Sci costruzioni e’ fallita il 20 marzo 1998. Tempo prima pareva che le banche stessero lavorando per ripianare la situazione finanziaria. Invece secondo l’ottava sezione del Tribunale civile gli istituti stavano percorrendo una strada diversa: avevano deciso di non mettere piu’ soldi, ma di uscire dalla vicenda prima del fallimento.

L’anno prima del fallimento, le banche riuscirono a salvare dal crac 37 milioni di euro, ma non informarono i risparmiatori del fatto che il piano di risanamento si era fermato. Nessuno sapeva che gli istituti di credito non stavano piu’ finanziando la societa’ ligure e che la Sci stava scivolando sempre piu’ giu’.

Sul piano penale, le banche sono state assolte dal reato di insider trading, ma il giudice del tribunale civile milanese con una sentenza esemplare ha riconosciuto la “insensibilita’” della banche alla regole della trasparenza e correttezza: “i fatti dimostrano che c’e’ stata non solo una condotta di insider trading, ma anche, a causa delle omissioni informative, un effetto di turbativa sull’andamento del titolo in Borsa”.

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