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Rischio Italia mai così alto, balzo cds sopra 500

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(in aggiornamento)

Milano – Si fa sempre più drammatica la situazione italiana. Il rischio del nostro paese non è stato mai così alto. I cds (i credit default swap, che misurano quanto gli investitori pagano per proteggersi contro il rischio che l’Italia cada in default) vola infatti al record storico, superando quota 500, e si attestano a quota 505 (in rialzo di 38 punti).

Il valore è decisamente superiore a quello di altri paesi, anche emergenti. Basti pensare che il cds su Hong Kong è di appena 86 e quello della Thailandia è pari a 152. Passando ai paesi occidentali, i cds sulla Germania sono a quota 88, quelli sulla Francia a 190, quelli sulla Spagna a 435, quelli sull’Irlanda a 925 punti base, quelli sul Portogallo a 1.200 punti base e quelli sugli Stati Uniti decisamente bassi, a quota 52.

Il rischio Italia è poi superiore anche rispetto a quello della Croazia, visto che in questo caso i cds sono a 423. Non c’è dubbio che, complice anche la manovra caos sfornata dal governo e le revisioni al ribasso operate sulla crescita italiana, anche da Unicredit, il quadro è peggiorato di nuovo per il nostro paese, facendosi ancora più tragico con le dimissioni del membro tedesco del board della Bce Juergen Stark, contrario al piano dell’istituto di Francoforte di acquistare titoli di stato.

La domanda che gli operatori di tutto il mondo si pongono è la seguente: cosa succederà ora a questo piano? Si è sempre saputo, d’altronde, che il programma di acquisti avrebbe avuto una durata solo temporanea. L’incertezza sul futuro del debito italiano torna a scatenare le tensioni sul mercato dei titoli di stato, come dimostrano anche i rendimenti decennali a dieci anni, che rimbalzano oltre quota 5,4%.