Roma – Sempre peggio. I rumor e i giudizi che arrivano dal mondo della finanza mettono sempre di più sotto pressione la Grecia. L’incubo dell’anno scorso si rinnova e si acuisce: anche perchè ora, davvero tutto il mondo si chiede quali saranno le altre misure che l’Unione europea dovrà mettere in atto per salvare il paese ellenico.
Pronta la stangata firmata S&P: l’agenzia di rating ha tagliato il rating del debito sovrano da “BB-” a “B”. E quel che è peggio è che l’istituto ha dichiarato che Atene dovrà ridurre più del 50% del suo debito.
“A nostro avviso, aumenta il rischio secondo cui la Grecia dovrà adottare alcuni passi per ristrutturare i termini del suo debito commerciale, inclusi i termini dei bond governativi che ha precedentemente emesso”. Precisamente, “abbiamo tagliato sia il rating a lungo termine, che passa per l’appunto a “B”, sia quello di breve termine, che scende a “C”. E gli outlook su entrambe le valutazioni rimangono negativi.
S&P continua a spiegare il proprio giudizio affermando, stando a quanto riporta il Wall Street Journal online, che: “il downgrade riflette il nostro assunto secondo cui si fa sempre più concreta per i creditori dell’eurozona la possibilità di estendere le scadenze dei debiti che il paese dovrà onorare, per un valore di 110 miliardi di euro”.
Tale estensione, prosegue S&P, porterà i governi creditori della zona euro ad adottare un “comparability of treatment”, ovvero un trattamento di comparabilità, che interesserà anche i creditori privati: ciò avverrà (anche in questo caso) attraverso l’estensione delle scadenze per il pagamento dei bond e dei prestiti”.
Non solo gli stati creditori verso la Grecia, dunque, ma anche i creditori privati potrebbero ben presto essere costretti ad aspettare di più per rivedere le somme che sono state erogate a favore di Atene. Questo sacrificio, secondo i criteri di S&P, si tradurrebbe in un rating SD, ovvero di “Selective default”.
Con i suoi outlook negativi, S&P non esclude affatto nuovi downgrade, che potrebbero essere comunicati nell’arco dei prossimi tre mesi.