Il Fondo monetario internazionale prevede rischi di surriscaldamento per le economie asiatiche, dove i forti flussi in entrata di capitali potrebbero innescare bolle speculative.
Il Fmi invita dunque i leader regionali a tornare a “politiche monetarie piu’ normali dopo la crisi finanziaria e ad aumentare la flessibilita’ dei tassi di cambio, per contrastare i fondi speculativi in entrata nelle loro economie”.
Riguardo alla Cina, per il paese, afferma Anoop Singh, direttore del dipartimento dell’Fmi nella regione dell’Asia Pacifico, è importante “assicurare che il boom dei flussi di investimento a cui stiamo assistendo non si traduca, come in passato, in un ciclo di boom seguito dallo scoppio di una bolla (speculativa)”.
L’Fmi ha dichiarato anche di aver alzato le stime sulla crescita del Pil in Asia al 7,1% sia per il 2010 che per il 2011, rispetto alle previsioni comunicate la scorsa settimana, quando aveva reso noto che le economie asiatiche avrebbero visto il prodotto interno lordo salire del 6,9% quest’anno e del 7% l’anno prossimo.
Parlando ai giornalisti, l’economista senior del Fondo Olaf Unteroberdoerster ha sottolineato comunque che per i paesi è “importante mettere a punto riforme che aumentino la produttività e la competitività del settore dei servizi”.