Interdizione del traffico aereo su Roma nei giorni delle festività pasquali per i piccoli aerei che hanno regole di volo a vista. Secondo quanto si è appreso, il relativo Notam (avviso ai naviganti) è stato da poco firmato. La misura, si apprende da fonti dell’Aeronautica militare, riguarda un divieto di sorvolo fino all’altezza di 19 mila piedi, circa 6.500 metri. Il provvedimento, di fatto, inibisce il volo a questo tipo di aeroplani in un’area più estesa rispetto a quella normalmente prevista: infatti, i centri delle città non possono essere mai sorvolati. L’avviso è stato inviato a tutte le articolazioni civili e militari del volo, agli enti del traffico aereo e agli aeroclub e si riferisce specificatamente alle giornate dell’11 e del 12 aprile.
Sempre per il periodo delle festività pasquali è stato anche disposto un ulteriore allertamento del dispositivo di difesa aerea da parte dell’Aeronautica militare italiana. Sempre secondo quanto si è appreso, ci saranno caccia-intercettori pronti ad alzarsi in volo in pochissimi minuti, mentre altri sorvoleranno lo spazio aereo nazionale in determinate fasce orarie.
Mobilitati anche elicotteri in assetto particolare, per contrastare l’eventuale minaccia portata da piccoli aerei o deltaplani. Radar fissi e mobili sorveglieranno in modo capillare i cieli sopra la capitale.
Analogo provvedimento venne preso dal 30 dicembre 2003 al 6 gennaio di quest’anno. Una misura che prorogò quello del 24 dicembre che aveva validità fino al 29 dicembre.
Via della Conciliazione. Sempre per motivi di sicurezza, via della Conciliazione rimarrà ancora chiusa di notte, fino a dopo Pasqua. E’ quanto deciso, questa mattina, dal Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza convocato dal prefetto di Roma, Achille Serra per mettere a punto il dispositivo di controlli delle forze dell’ordine durante le festività pasquali.
Per questo periodo non sono state adottate misure straordinarie per garantire la sicurezza nella capitale. Sarà comunque rafforzata la presenza delle forze dell’ordine.
Attentato a Roma, allerta Sismi. “L’esplosivo è già in Italia”
E l’allarme andrà oltre Pasqua: durerà fino al Primo maggio. Fonti mediorientali: commando in arrivo. Misure speciali in Vaticano. Il Viminale non sottovaluta la segnalazione.
di CLAUDIA FUSANI
ROMA – Domenica scorsa, nelle ore della guerriglia irachena, delle notizie preoccupanti in arrivo da Nassiriya e mentre anche in Italia saliva l’allarme per la Settimana Santa e la Pasqua. “Non ci sono allarmi specifici” ripetevano gli 007. Proprio in quelle ore il Sismi dirama una nota che mette in fibrillazione tutto l’apparato dell’intelligence e della prevenzione. L’informativa riferisce di un “attentato terroristico con uso di esplosivi”. Qualche riga più sotto si parla esplicitamente di “esplosione” che deve avvenire in Italia e si precisa che “il gruppo che deve portare a compimento l’azione deve convergere su Roma”. Il servizio segreto militare ha avuto e “lavorato” l’informazione da “fonte altamente qualificata”.
Una fonte straniera, collocata tra l’Iraq e la Siria che indica anche uno dei modi con cui il presunto commando terroristico, la cellula che deve convergere nella capitale, sta mantenendo i contatti. L’esplosivo, aggiunge, l’informativa, sarebbe già a disposizione in Italia.
L’allarme è preso molto sul serio dai tecnici del Viminale per la tipologia della fonte tanto che proprio il ministro dell’Interno Giuseppe Pisanu mercoledì sera alla Camera ha parlato di “minaccia incombente”, “non prevedibile” e “multiforme”, che può entrare in azione sulla base di ordini ricevuti dall’estero ma anche internamente, dalle singole cellule ormai autonome seppure satelliti rispetto al network di Al Qaeda.
Il commando segnalato nell’informativa avrebbe contatti con paesi mediorientali.
Nella nota non si parla mai di Pasqua o di altre date, si registra che “l’operazione è in corso in questi giorni”. Il Viminale, in un circolare inviata ieri a tutte le questure e prefetture, parla di “massima allerta fino al primo maggio compreso”. E l’elenco degli obiettivi sensibili è arrivato a 13.421, cinquemila in più dopo l’11 marzo.
A rischio sono soprattutto chiese, luoghi di culto, di pellegrinaggio, simboli della cristianità ma anche i soft-target, cinema, teatri, stadi, centri commerciali, piazze, treni, stazioni e metropolitane. Ogni prefetto ha cercato di calibrare la prevenzione e la sicurezza con misure speciali. Venezia ha interdetto l’ingresso di borse e zaini nella basilica di San Marco; Genova e Napoli hanno rafforzato i controlli nei porti e intorno alle basi militari; Firenze ha blindato la cerimonia della Colombina in piazza del Duomo.
Tutte le città hanno concentrato gli sforzi su ferrovie e stazioni. La prefettura di Roma ieri ha deciso di mantenere chiusa durante la notte via della Conciliazione, la strada che porta nel cuore di San Pietro. A partire da oggi, e soprattutto stasera per la Via Crucis al Colosseo, controlli tra le persone con strumenti per intercettare esplosivi. L’aviazione civile ha deciso la chiusura dello spazio aereo. Era già successo anche a Natale.
Nei comandi dei carabinieri e nelle questure rimbalzano da giorni allarmi specifici sull’11 aprile, giorno di Pasqua e primo anniversario della strage spagnola. Si tratta di informazioni intercettate via Internet che assomigliano fortemente a leggende metropolitane.
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