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RIPRESA ROBUSTA, PETROLIO PESA MENO CHE IN PASSATO

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La corsa dell’economia mondiale resta “abbastanza robusta”, il livello reale dei tassi di interesse si mantiene basso, mentre il rialzo del prezzo del petrolio, che pure ha un impatto negativo sull’economia, preoccupa meno che negli anni passati. E’ un messaggio più che rassicurante quello venuto oggi dal G10, la riunione dei governatori delle maggiori banche centrali, nei termini in cui è stato sintetizzato in un appuntamento stampa dal presidente di turno Jean-Claude Trichet.

Il G10 per quanto riguarda la situazione attuale e le prospettive dell’economia mondiale non ha quindi modificato – ha spiegato Trichet – il giudizio positivo già espresso in occasione della precedente riunione. “Non ci sono nuovi messaggi a questo riguardo – ha affermato Trichet – ci atteniamo alle nostre precedenti valutazioni che indicano un tasso di crescita abbastanza robusto”. Una situazione favorita anche dal fatto che il livello reale complessivo dei tassi d’interesse “resta basso”, anche dopo i recenti rincari decisi in particolare dalla Fed, la banca centrale statunitense.

Su questo scenario ha fatto peraltro nuovamente irruzione negli ultimi tempi il rialzo del prezzo del petrolio, ormai a ridosso dei massimi storici toccati nell’ottobre dello scorso anno. Trichet al riguardo ha ammesso che il caro-petrolio “ha un duplice impatto, sull’inflazione ed in termini di minore crescita”. Al tempo stesso, però – ha aggiunto – “non c’é più lo choc degli anni passati, perché in questo frattempo sono state fra l’altro adottate efficaci politiche di diversificazione energetica”.

Il presidente di turno del G10 ha detto inoltre di “non escludere nulla”, con riferimento fra l’altro anche a possibili ribassi della quotazione, considerato che sui recenti picchi di prezzo ha influito fra l’altro la rigida stagione invernale. Trichet ha concluso invitando in ogni caso alla massima vigilanza per seguire attentamente l’evoluzione del fenomeno.

Nel corso della conferenza stampa è stato chiesto a Trichet se il G10 avesse affrontato la questione dei bond argentini in default dopo che nei giorni scorsi sono state fornite le cifre relative alla percentuale di adesione degli obbligazionisti al piano di ristrutturazione proposto dal governo di Buenos Aires. Al riguardo, il presidente del G10 ha però chiarito che i governatori delle banche centrali non hanno specificatamente esaminato questo problema.

All’attenzione del G10 sono stati infine oggi anche i problemi legati alle politiche di bilancio ed alle fluttuazioni dei tassi di interesse soprattutto sul lungo termine. Per quanto riguarda i bilanci, Trichet ha sottolineato ancora una volta l’importanza di rafforzare la credibilità delle banche centrali, impegnate con successo nel tenere sotto controllo i livelli d’inflazione. Quando alle oscillazioni dei tassi, che sul lungo periodo continuano a rimanere bassi, il G10 ha espresso qualche preoccupazione, perché questo fenomeno – imputabile ad una domanda particolarmente elevata da parte degli investitori – può presentare fattori di rischio.