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Ripresa: FMI rivede al ribasso crescita americana e giapponese

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NEW YORK – Il Fondo Monetario Internazionale ha rivisto leggermente in rialzo le stime di crescita per l’Italia. Nell’ultima bozza del World Economic Outlook che l’ANSA è in grado di anticipare la stima del Pil italiano per il 2011 è stata aumentata di 0,1 punti percentuali, al +1,1%. Restano invece ferme al +1,3% le previsioni di Pil per il 2012. Le ultime stime del Governo fissano la crescita all’1,3% quest’anno e al 2% il prossimo.

ABBASSA STIME PIL USA NEL 2011, RIALZA EUROLANDIA – Il Fondo Monetario Internazionale taglia le stime di crescita per gli Stati Uniti nel 2011, mentre rivede leggermente al rialzo quelle di Eurolandia. Nella bozza del World Economic Outlook il Fmi, che l’ANSA è in grado di anticipare, ha tagliato di 0,2 punti percentuali le stime di crescita per gli Usa nel 2011 rispetto alle ultime previsioni ufficiali di gennaio, al +2,8%; mentre ha ritoccato di 0,1 punti le previsioni di Eurolandia all’1,6%. Nel 2012, il Pil Usa salirà del 2,9% (0,2 punti percentuali in più rispetto alle stime precedenti) e quello dell’area Euro dell’1,8% (0,1 punti in più).

FMI TAGLIA 0,2 PUNTI STIME GIAPPONE DOPO TERREMOTO – Gli effetti della catastrofe prodotta dal terremoto in Giappone iniziano a farsi sentire. Nell’ultima bozza del World Economic Outlook che l’ANSA è in grado di anticipare il Fmi ha rivisto al ribasso di 0,2 punti percentuali le stime di crescita del Pil del Sol Levante per quest’anno, all’1,4%. Migliorano invece le prospettive per il 2012: il Fmi ha infatti rialzato di uno 0,3 le proprie stime, al 2,1%. Il Fondo Monetario precisa tuttavia che “alla luce della grande incertezza circa l’entità dei danni dal terremoto dell’11 marzo, le previsioni sono soggette a possibili cambiamenti. L’attuale stima – spiega ancora il Fmi – si basa sull’ipotesi del programmato ripristino dell’offerta di energia e di una rapida ripresa della domanda interna supportata dalla spesa per la ricostruzione analogamente agli sviluppi successivi al terremoto del 1995 vicino a Kobe”

CINA TIRA SEMPRE RIPRESA, LIEVE RAFFREDDAMENTO IN INDIA – La Cina continua a trainare la ripresa internazionale: secondo le ultime stime del Fondo Monetario Internazionale contenute nella bozza del World Economic Outlook anticipata dall’ANSA, la crescita dell’economia cinese per il 2011 e il 2012 resta ferma, rispettivamente, al 9,6% e al 9,5%. La crescita dell’India, invece, pur restando particolarmente brillante, è stata invece limata leggermente al ribasso. Nel 2011 il Pil del paese salirà infatti dell’8,2%, due decimi di punto in meno rispetto alle stime di gennaio, e il prossimo anno registrerà un aumento del 7,8%, anche in questo caso 0,2 punti percentuali in meno rispetto alle stime precedenti.

CRESCITA MONDO INVARIATA,CALA IN ECONOMIE AVANZATE – Terremoto in Giappone e turbolenze in Nordafrica e Medio Oriente non sembrano al momento destinati a scalfire la crescita mondiale, ma porteranno comunque delle conseguenze sulle economie avanzate. Nell’ultima bozza del World Economic Outlook anticipata dall’ANSA il Fondo Monetario Internazionale ha infatti mantenuto invariate le stime di crescita mondiale per il 2011 (+4,4%), mentre ha leggermente ridotto quelle per l’economie avanzate, il cui Pil salirà ora del 2,4% (-0,1 punti percentuali rispetto alle stime di gennaio). Per questi ultimi paesi tuttavia è atteso un miglioramento di un decimo di punto nel 2012 rispetto alle stime precedenti, con un Pil in rialzo del 2,6%.

TAGLIA STIME CRESCITA PAESI MEDIO ORIENTE E NORDAFRICA – Sforbiciata del Fondo Monetario Internazionale alle previsioni di crescita per i paesi del Medio Oriente e del Nordafrica dopo le tensioni degli ultimi mesi. I paesi di quest’area del mondo quest’anno registreranno una crescita del 4,4%, due decimi di punto in meno rispetto a quanto stimato a gennaio scorso, e nel 2012 vedranno il proprio Pil ridimensionarsi di addirittura 0,4 punti percentuali rispetto alle precedenti previsioni, al +4,3%. Resta tuttavia in stand by la situazione della Libia. Il Fmi spiega infatti che nelle previsioni per l’area Medio Oriente e Nordafrica la Libia non è stata inclusa “a causa dell’incertezza della situazione politica”.