Roma – Ultimatum dell’Ue all’Italia: entro il vertice di mercoledì le misure su debito e crescita. Berlusconi ha convocato un Cdm già per oggi, in cui cerchera’ di convincere Bossi ad intervenire sulle pensioni e fare quei provvedimenti che, dice, “ho sempre chiesto ma non ho potuto realizzare per colpa di altri”.
‘La Lega e’ sempre stata contraria all’ipotesi di ridiscussione dell’eta’ pensionabile. Abbiamo fatto le nostre proposte alternative. Di questa questione ne discutera’ il Consiglio dei ministri”. Lo ha detto Marco Reguzzoni, capogruppo della Lega nord alla Camera, durante la ”Telefonata” di Maurizio Belpietro.
“Se la riforma delle pensioni con l’innalzamento a 67 anni dell’eta’ pensionabile sara’ ben fatta, l’Udc e’ pronto a votarla”: lo ha detto Rocco Buttiglione, commentando con l’ANSA l’esito del vertice europeo di ieri. “Certo – ha osservato – sarebbe stato meglio aver agito non sotto la dettatura dell’Europa”.
Secondo la nota di Palazzo Chigi il Consiglio dei ministri è convocato in via straordinaria alle 18,00 a Palazzo Chigi “per l’esame delle misure conseguenti al Consiglio europeo di ieri e in vista del prossimo Consiglio europeo di mercoledì”.
dalle inviate Yasmin Inangiray e Marina Perna (23 OTTOBRE 2011)
Silvio Berlusconi incassa l’ultimatum dell’Ue ma lascia Bruxelles pronto a passare al contrattacco e stringere al massimo i tempi. Promette risposte entro i tre giorni ‘concessi’ dai 27 e annuncia la convocazione, probabilmente gia’ domani, di un Consiglio dei ministri per discutere quei provvedimenti che “ho sempre chiesto ma non ho potuto realizzare per colpa di altri”.
Riforma delle pensioni innanzitutto: in Ue – spiega – si parla di un’unica eta’ pensionabile per tutti e l’Italia e’ l’unico Paese ad avere le pensioni di anzianita’. Un divario che lascia al Cavaliere la speranza di poter convincere Umberto Bossi, da sempre contrario ad ogni ritocco della previdenza: “Ne parlero’ con la Lega”, dice mettendo in chiaro che il provvedimento a cui pensa non “collide con la posizione del Senatur che ha sempre detto di aver a cuore i pensionati”.
Berlusconi sa bene che la coperta e’ corta e che l’Europa incalza – gli ha dato solo 72 ore per tornare a Bruxelles con misure concrete e dettagliate – e spinge sull’acceleratore puntando anche sulla vendita del patrimonio immobiliare dello Stato – misura da far digerire a Tremonti – come leva per fare cassa e rilanciare la crescita. Ma non si fa mettere in mora: “Non c’e’ nessun rischio Italia”, ribatte a chi da giorni a Bruxelles accomuna la situazione del Bel Paese con quella della Grecia o della Spagna (oggi comunque risparmiata). Al di la’ delle richieste fatte all’Italia, a tenere banco per tutto il giorno nei corridoi del palazzo Justus Lipsius e’ stato il siparietto fatto di scambi di sguardi e sorrisi ironici tra Angela Merkel e Nicolas Sarkozy che avevano come protagonista (o, meglio, bersaglio) proprio il Cavaliere.
Davanti ai giornalisti il capo del governo evita di tradire la forte irritazione per una serie di giudizi considerati fuori luogo ed inappropriati ma, nel rispondere a chi gli chiede un commento, punta il dito solo sul presidente francese bollato come “adontato” per l’affaire Bini Smaghi. Contro il banchiere italiano e la sua ostinazione nel non dare le dimissioni dal board della Bce (a favore dell’ingresso di un candidato francese), il premier non nasconde la stizza impuntandogli di essere “il casus belli nella degenerazione dei rapporti” con Parigi.
Il Cavaliere riconosce di non avere, al di la’ della sua moral suasion, altre armi di convincimento dopo aver proposto a Bini Smaghi “incarichi prestigiosissimi che lui pero’ ha rifiutato. Che posso fare? Lo uccido?”, taglia corto. In una giornata in cui si e’ visto messo all’angolo ed accerchiato dai leader Ue che senza giri di parole hanno messo sul banco degli imputati la politica economica italiana, Berlusconi coglie la palla per rilanciare il ‘complotto’ messo in campo dall’opposizione “anti italiana che getta pessimismo, sostenuta dalla stampa di sinistra copiata da quella estera”.
Prima di lasciare Bruxelles torna ancora a ribadire la “solidita” dei fondamentali italiani ripetendo che il Paese e’ “secondo solo alla Germania se si considera oltre al debito pubblico” il risparmio privato. Nessun problema nemmeno per le famiglie che, a detta del premier, “non hanno perso ricchezza, considerando che molte hanno casa di proprieta’ e gli immobili non hanno perso valore”.