Società

RIFONDAZIONE FASCISTA

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Se per Adriano Tilgher, leader del Fronte sociale nazionale, il fascismo «è prima di tutto uno stile di vita, i valori dell’uomo, l’onore e la dignità», per Luca Romagnoli, segretario della Fiamma tricolore, il senso della fiamma sta ancora tutto nel motto almirantiano («Non rinnegare, non restaurare»), oltreché, naturalmente, in quel vecchio articolo uno dello Statuto del Msi, «socializzazione e corporativismo», corporazioni sul modello di quelle fasciste, va senza dirlo, anche se Roberto Fiore, leader di Forza Nuova, ci tiene a non lasciare da parte l’esempio di quelle «medievali e romane», prima di dare la sua definizione della materia: «Ieri come oggi fascismo è il colpo di reni di una civiltà contro il pericolo di estinzione».

E’ chiaro che l’idea di mettersi insieme, Fiamma più Fronte più Forza, fa molto Rifondazione fascista. Il nome, per ora, è solo virtuale, ma il cartello elettorale che i tre leader dell’estrema destra nostrana contano di varare alle prossime europee, no, quello è già molto più che una semplice ipotesi. C’è insomma la dichiarata intenzione di mettere in pista per Strasburgo un altro triciclo, oltre a quello riformista di Prodi. Anche se, a dirla tutta, non può ancora essere esclusa la possibilità che il triciclo si trasformi strada facendo in un mezzo a più ruote, nel caso in cui a portare quelle aggiuntive sia ovviamente Francesco Storace.

Perché se è vero che le dichiarazioni di Gianfranco Fini hanno accelerato il processo di ricomposizione dei partitini alla destra di An, ad aprire scenari nuovi, e ancor più unitari, sono stati soprattutto la secessione di Alessandra Mussolini e i progetti autarchici di Ciccio Storace. Il presidente della Regione Lazio, che ha già annunciato l’intenzione di varare una lista civica col suo nome alle regionali del 2005, ha infatti interesse a tenere alta la tensione nel partito anche sul breve periodo e per questo guarda con grande attenzione alla sua destra.

Se il leader di An insisterà in direzione di una lista unica del centrodestra, deve sapere che un nuovo soggetto è pronto a prendersi i voti degli orfani missini e degli scontenti tutti (tra cui quelle migliaia di militanti di An che, in un sondaggio sul prossimo numero del trimestrale La destra hanno messo antifascismo e antisemitismo agli ultimi posti tra le priorità politiche). Alle europee potrebbe infatti esordire un cartello elettorale della destra fiammeggiante ben più ampio e ambizioso di quello della triplice, che andrebbe dalla destra sociale di An fino al nazionalsocialismo di Forza nuova, tenendo dentro simboli come come donna Assunta, la Mussolini stessa e cooptando frange di Azione giovani, tra cui senz’altro la formazione di Gioventù europea (diecimila voti col simbolo del trifoglio alle ultime provinciali romane).

A esplorare questa possibilità per conto di Storace è Fabio Sabbatani Schiuma, vice presidente del consiglio comunale di Roma, che due giorni fa ha partecipato a un vertice notturno con i partiti dell’ultradestra. Al momento le possibilità che il progetto si concretizzi sono basse: a Storace interessa soprattutto dimostrare di avere una massa di manovra pronta a seguirlo nel suo progetto antifiniano. Ma Roberto Fiore, che non conferma né smentisce il vertice con Schiuma, ammette che «la situazione dentro An apre prospettive diverse rispetto a quella della semplice aggregazione di tre partiti», che comunque resta l’orizzonte ben definito. Certo, ciascuno degli interessati ci vede qualcosa di diverso.

Tilgher è convinto della necessità di varare l’alleanza, ma aggiunge che per il suo Fronte si tratta comunque di un «passo indietro»: «Abbiamo provato – spiega – a uscire dal ghetto dell’ultradestra, col sostegno alle manifestazioni no global, a quelle della Cgil, ma non c’è stato modo di aggregare altrove tutte le forze ostili al liberismo di destra e di sinistra». Per parte sua, Romagnoli ci tiene a specificare che lo scopo dell’aggregazione non è quello di fondare un partito unico, «perché il partito dei missini c’è già, ed è la Fiamma tricolore, se altri vogliono unirsi sono i benvenuti».

E Fiore: «Possiamo far nascere un vero terzo polo, in contrapposizione a quello catto-comunista e a quello liberista del centrodestra. Il resto, al di là dei numeri elettorali, lo farà la presenza sul territorio dei nostri militanti, che hanno guidato le rivolte del Metaponto e cacciato Caruso dalla zona, mentre An i militanti li perde giorno per giorno». Dove l’unità fascista non conosce confini è nel disprezzo per «l’uomo senza dignità», e naturalmente per quelli che restano con lui: «Traditori sì, ma di se stessi – dice Tilgher – gente che non solo sputa nel piatto, ma poi continua pure a mangiare».

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