(Teleborsa) – Meccanismo di salvataggio dell’euro all’attenzione dei capi di Stato e di governo che si runuscono oggi e domani a Bruxelles. I leader europei adotteranno l’accordo raggiunto dall’Ecofin del mese scorso sul meccanismo permanente di salvataggio della zona euro Esf – European stabilisation mechanism, che da metà 2013 prenderà il posto del fondo provvisorio salva-stati da 440 miliardi di euro. “Questo meccanismo definitivo di stabilità di cui discuteremo al Vertice Ue e che realizzeremo nei prossimi giorni potrebbe in effetti essere più ampio”, ha anticipato il presidente di turno dell’Ecofin, il ministro delle Finanze belga Didier Reynders. Nel frattempo il cancelliere tedesco, Angela Merkel, ribadisce che nessun paese sarà mai abbandonato e che gli Eurobond non risolvono la crisi. Di parere opposto il presidente della Commissione europea, Jose Manuel Barroso, secondo il quale idee come l’emissione di bond targati zona euro sono interessanti e dovrebbero essere tenute in conto come una possibilità futura anche se ci si dovrebbe concentrare sul miglioramento dei meccanismi di crisi già esistenti. “Siamo in una situazione di crisi e abbiamo già meccanismi finanziari per affrontare questa crisi, come l’European Financial Stability Facility (EFSF)”, ha dichiarato Barroso. “Questi sono ben lungi dall’essere esaustivi e possono essere migliorati e adattati molto più rapidamente di qualsiasi alternativa che comunque è interessante che ci possa essere”. Intanto il presidente dell’Eurogruppo, Jean-Claude Juncker, sembrerebbe intenzionato a ripresentare la proposta degli eurobond, consapevole che il “tema non sarà al primo punto dell’agenda del consiglio europeo e che non ci sarà una decisione al riguardo”. Proprio in merito al tema degli eurobond, il ministro degli esteri del Lussemburgo, Jean Asselborn, ha tuonato contro Francia e Germania definendo le due nazioni “arroganti che trascurano il principio europeo della sussidiarietà ”. Secondo Asselborn tutti i 27 Paesi dell’Unione Europea devono decidere del futuro della Comunità , e non solo i Paesi più grandi. Se Francia e Germania non approvano gli eurobond proposti dal presidente dell’Eurogruppo Jean-Claude Juncker e dal ministro italiano dell’Economia Giulio Tremonti non è detto che non siano una buona cosa, ha aggiunto in ministro degli esteri. Secondo Asselborn gli E-bond verranno comunque introdotti in futuro, concordando con la visione di Juncker secondo il quale “un giorno ci sarà consenso su questa proposta”. Nel frattempo il presidente della Commissione europea, Jose Manuel Barroso, spera ardentemente che i leader UE possano trovare un consenso “rapido e decisivo” per far fronte alla crisi della zona euro e per evitare il ripetersi della stessa mentre il commissario europeo agli Affari economici e monetari, Olli Rehn, afferma che è arrivato il momento di sviluppare una reale unione economica in Europa.