(Teleborsa) – Sono oltre 600mila le aziende che in questi giorni stanno vivendo nella più assoluta e grave incertezza per quanto riguarda le modalità di denuncia della produzione e smaltimento dei rifiuti attraverso il MUD, il modulo unico di dichiarazione. “Le imprese si stanno chiedendo se, come apparirebbe logico e sensato, debbano compilare il modello come fatto negli ultimi sette anni, o se debbano utilizzare il nuovo modello, per via informatica, appesantito dalla richiesta di numerosi ed inutili dati, non sempre di immediata disponibilità”, spiega Aldo Fumagalli Romario, Presidente della Commissione Sviluppo Sostenibile di Confindustria. “Quest’ultima ipotesi sarebbe ancora più incomprensibile, contraddittoria e inutilmente vessatoria alla luce del recente varo, da parte del Governo, del sistema informatizzato SISTRI, che comporta dall’anno prossimo proprio l’abolizione del MUD stesso”. Dopo l’allarme lanciato da Confindustria già alcuni mesi fa, da parte degli organi di Governo c’era stato un impegno a intervenire, ma né nel Decreto Milleproroghe né in quello sugli incentivi è stata inserita la norma chiesta dalle imprese per potersi presentare alla scadenza del 30 aprile con le carte in regola. “In un contesto di gravi difficoltà per il mondo produttivo”, sottolinea Fumagalli, “questa vicenda non fa altro che aumentare l’incertezza per l’operatività delle imprese, le carica ulteriormente di costi inutili, le penalizza senza alcun vantaggio reale per l’amministrazione pubblica e soprattutto va a danneggiare i soggetti di minori dimensioni. Tutto ciò è incomprensibile”.
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