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RICICLAGGIO: LE SOCIETA’ AMERICANE SONO A RISCHIO

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Il riciclaggio di denaro dalla provenienza illecita e’ stato, tradizionalmente, un problema per gli istituti bancari americani, non per le societa’ manifatturiere, ma i programmi anti-riclaggio messi in atto dalle banche hanno fatto si’ che il flusso di denaro sporco trovasse altri canali; e’ questo il risultato di un’inchiesta del mensile americano CFO.

A partire dal 1970, infatti, il Bank Secrecy Act ha imposto alle banche di segnalare ogni transazione di denaro superiore ai $10000; nel 1986 il Congresso ha reso il riciclaggio un crimine e nel 1992 l’Annuzio-Wyley Anti-Money-Laundering Act ha autorizzato il dipartimento al tesoro a richiedere alle banche di implementare programmi anti-riciclaggio.

In alternativa alle banche, ha assunto nuova importanza un nuovo canale, il Black Market Peso Exchange (BMPE), creato oltre 50 anni fa in Colombia non per riciclare denaro, ma per offrire agli importatori locali in cerca di dollari americani un’alternativa al cambio centrale-che applica tasse e tariffe. Sebbene illegale, il mercato nero e’ sempre stato tollerato.

I baroni della droga, pero’ utilizzano il BMPE per riciclare denaro sporco, in sei mosse:

1) I cartelli della droga colombiani contrabbandano sostanze stupefacenti negli USA dove vengono vendute in dollari con profitti del 5000%.
2) A questo punto gli spacciatori contattano un cambista, o broker in pesos.
3) Il cambista manda i suoi agenti americani a ritirare i dollari e paga in pesos – con una trattenuta del 20%-40% il cartello Colombiano.
4) Gli agenti americani depositano su conti bancari locali il denaro sporco in ammontare inferiore a $10000 per evitare di sollevare sospetti.
5) Gli importatori colombiani ordinano prodotti da societa’ americane, ma pagano l’ordine in pesos al cambista che da’ istruzioni ai suoi agenti di pagare la societa’ produttrice con i dollari depositati sui conti bancari americani. Di solito attraverso bonifici bancari e con pagamenti multipli.
6) La merce e’ poi contrabbandata in Colombia attraverso Panama, Aruba o l’Europa e poi venduta sui mercati neri colombiani.

Il flusso di beni incanalato in Colombia attraverso il mercato nero e’ stimato in $5 miliardi e nel 1998 ha ammontato per il 25% di tutte le importazioni, costando al governo $840 milioni in tariffe perse.

Per le societa’ americane il mercato nero colombiano dei pesos rappresenta il maggior problema, poiche’ per la legge USA accettare consapevolmente denaro sporco e’ un crimine e le societa’ che accettano pagamenti del BMPE rischiano la confisca dei beni e del denaro, la perdita della licenza di esportazione, multe fino a $500000 e l’incriminazione.

Philip Morris, le cui sigarette Marlboro sono uno dei prodotti preferiti dai contrabbandieri del BMPE, nel marzo 2000 ha firmato un accordo con l’agenzia doganale colombiana DIAN per aiutare nella lotta contro il ricilaggio e ha imposto alle sue filiali severe regole riguardo le forme accettabili di pagamento.
Le societa’ che pero’ sono piu’ attive nei programmi anti-riciclaggio sono General Electric e Whirpool.

Poiche’ i canali di distribuzione di ogni industria sono diversi, “sarebbe estremamnete difficile cercare di risolvere il problema con due o tre regolamentazioni”, ha commentato l’agente speciale doganale Allan Doody.
Al momento, pero’, l’unica regola imposta alle societa’ americane e’ la dichiarazione del modulo IRS 8300 ogni qual volta ricevono pagamenti -in contanti o equivalenti – superiori ai $10000 e i bonifici bancari non sono considerati liquidi.