Wall Street Italia ha intervistato in esclusiva David Resler*, capo economista di Nomura Securities, sullo stato di salute dell’economia americana.
WSI: Innanzitutto, gli Stati Uniti sono in recessione?
David Resler: Una recessione e’ tradizionalmente definita come quattro trimestri di attivita’ economica in declino, e poiche’ non ne abbiamo ancora avuto uno, penso di no… Sarebbe prematuro dire che ci troviamo in recessione. Potremmo avere un calo del PIL nel secondo trimestre, ma penso che con la comparsa del rimborso fiscale (dalle tasse sul reddito USA) nel terzo trimestre, si dovrebbe evitare un ribasso consecutivo del PIL.
WSI: Come definirebbe quindi le attuali condizioni dell’economia USA, se non recessione?
Resler: Siamo in un periodo in cui l’economia e’ in declino. Non e’ durato abbastanza a lungo per essere una recessione, e penso che l’economia verra’ salvata da quel destino da uno stimolo fiscale. Il Congresso ha approvato il taglio delle tasse e parte di questo ha effetti retroattivi al primo gennaio 2001, e quella parte restituira’ tra $35 miliardi e $40 miliardi ai contribuenti durante il terzo trimestre. Quella iniezione di liquidita’ aumentera’ di certo la spesa al consumo; pensiamo che sara’ sufficiente a controbilanciare la debolezza economica altrove.
WSI: Cosa pensa degli utili aziendali? Saranno piatti o leggermente in ribasso?
Resler: Penso che avremo un altro trimestre o due in cui gli utili aziendali probabilmente scenderanno, ma non posso ancora dire che continueranno a calare anche nel 2002.
WSI: E qual e’ il suo punto di vista sull’inflazione? Alcuni la vedono aumentare da un anno all’altro, o persino entro la fine di quest’anno.
Resler: Pensiamo che l’inflazione sia ragionevolmente ben contenuta e che dovrebbe registrare una tendenza al ribasso nei prossimi 12 mesi, muovendo dalle punte del 2,7% che abbiamo avuto a marzo – credo – probabilmente al 2,4% entro la fine di quest’anno. E poi si stabilizzera’ tra il 2%-2,5% l’anno prossimo.
WSI: Qual e’ la sua prospettiva sui tassi d’interesse USA?
Resler: Pensiamo che ci sara’ una pausa nel processo di allentamento nel mese di agosto poiche’ la Fed, cosi’ come tutti noi dovra’ affrontare una notevole incertezza riguardo allo stimolo che otterremo dal taglio fiscale.
WSI: Cosa c’e’ dietro ai tagli dei tassi della Fed?
Resler: L’economia e’ passata da una crescita del 5% nella prima parte del 2000 a livelli che sono i piu’ bassi possibili. La prima meta’ dell’anno scorso abbiamo avuto una crescita piuttosto straordinaria, 6,1%, su una base di 4 trimestri. Comunque siamo cresciuti solo dell’1,2% o dell’1,3% nei 4 trimestri che terminano nel secondo trimestre del 2001. Passare da una crescita del 6% a una dell’1% e’ una decelerazione piuttosto brusca e ripida, e penso che la Fed ha giustamente cambiato il corso della sua politica da quello che stava esercitando considerevole freno sull’economia a uno che sta finalmente provvedendo uno stimolo.
WSI: Parliamo per un momento di risparmio. Si e’ discusso tanto sul tasso di risparmio degli USA. I consumatori americani stanno risparmiando troppo poco? E, se si’, quale impatto avra’ questo sull’economia?
Resler: Penso che, date le questioni di difficolta’ e misura, il tasso di risparmio non ci dice quello che gli analisti convenzionali presumono ci dica. In quel senso, il basso tasso di risparmio e’ probabilmente meno problematico dei livelli molto bassi che stiamo osservando.
Per definizione, il tasso di risparmio e’ misurato da quello che rimane dopo che spendiamo tutte il nostro reddito. Ma la gente ha speso negli ultimi anni piu’ del loro reddito, in parte perche’ l’aumento del mercato azionario ci ha permesso di prendere a prestito di piu’. La questione significativa della misura e’ che contiamo le tasse che paghiamo sui guadagni da capitale, ma non contiamo gli stessi guadagni da capitale come parte del reddito. Quello, in parte, e’ una distorsione piuttosto sostanziale del tasso di risparmio cosi’ come e’ convenzionalmente registrato. E’ una delle ragioni per cui abbiamo visto un drammatico calo del tasso di risparmio.
WSI: Parliamo per un momento del pacchetto di tagli fiscali del presidente George W. Bush, recentemetne approvato dal Congresso. Il presidente, naturalmente, lo firmera’. Secondo lei, il taglio fiscale e’ troppo imponente, troppo limitato o giusto?
Resler: Tagliare le tasse di $1,35 trilioni nel corso di 10 anni in un’economia mediamente di circa $15 triliardi nei prossimi 10 anni non puo’ essere troppo imponente: e’ meno dell’1% del PIL nominale, se si materializza come previsto. Penso che ci siano dei problemi nel modo in cui il taglio e’ stato strutturato, ed e’ un peccato che non sia stato ridotto piu’ significativamente il tasso fiscale marginale.
Il tasso fiscale marginale e’ messo in opera cosi’ gradualmente che non avra’ nessun impatto maggiore sul comportamento. Inoltre, ci sono alcune questioni su un eventuale impatto duraturo poiche’ gli stessi tagli fiscali sono stati creati per scadere nel 2011. Quindi quello e’ un attributo indesiderabile a questo pacchetto legislativo che probabilmente risultera’ in un taglio fiscale meno potente di quanto avrebbe potuto essere.
WSI: Quindi considera la riduzione fiscale troppo ridotta?
Resler: Ogni volta in cui il governo tiene parte dei meri soldi, e’ un taglio fiscale troppo ridotto. In termini di effetti macroeconomici, preferirei non caratterizzare la dimensione come adeguata o inadeguata, poiche’ la struttura lascia troppo a desiderare.
WSI: Ma secondo lei i tagli fiscali finiranno con l’aiutare l’economia USA o avranno poco effetto?
Resler: Aiuteranno sicuramente: i rimborsi che arriveranno nel terzo trimestre potrebbero essere la medicina che impedira’ di scivolare ulteriormente e direttamente in recessione. Non siamo ancora convinti che il secondo trimestre avra’ una crescita positiva. Abbiamo certamente una previsione di crescita dello 0%-1% e quindi non ci vorrebbe molto perche’ il secondo trimestre fosse negativo.
Ma, perche’ il terzo trimestre fosse negativo, alla faccia di questi rimborsi fiscali, dovrebbe esserci un sostanziale deterioramento del mercato del lavoro e quello non e’ ancora accaduto. E non pensiamo che succedera’.
WSI: Infine, alcune considerazioni sulla riduzione fiscale e il debito nazionale USA: quale impatto avra’ il taglio alle tasse sulla struttura delle entrate USA e la sua abilita’ di ripagare il debito?
Resler: Avra’ certamente effetto sulla dimensione del debito fiscale e della misura per cui otteniamo la riduzione del debito. L’avanzo (del budget federale) di questo anno fiscale prima delle riduzioni e’ di circa $270 miliardi. Dobbiamo togliere qualcosa come $30-$35 miliardi per i rimborsi e dobbiamo togliere qualcosa in piu’ perche’ i legislatori nella loro infinita saggezza hanno deciso di muovere parte delle entrate di quest’anno nelle cifre dell’anno prossimo, cosi’ come la data del pagamento delle tasse aziendali.
*Prima di diventare capo economista di Nomura Securities, David Resler e’ stato economista di First Chicago. Resler ha un dottorato di ricerca dall’Ohio State University e ha insegnato all’universita’ St. Louis.