Rep. Ceca: Tv digitale entro il 2010

di Redazione Wall Street Italia
4 Agosto 2006 12:56

Lo cosiddetto switch off, ovvero lo spegnimento della televisione analogica per il passaggio definitivo a quella digitale, avverrà in Repubblica Ceca secondo un approccio graduale, su base regionale, in un arco di tempo che dovrebbe andare dal novembre 2007 all’ottobre 2010.
A prevederlo è il piano appena pubblicato dall’Authority ceca per le telecomunicazioni (Ctu). In realtà si tratta di un documento non ancora definivo, rispetto al quale le società televisive hanno ancora 15 giorni per proporre le loro osservazioni e riserve.
E’ indubbio comunque che per i cittadini cechi si avvicina il momento di dover porre mano al portafogli e munirsi, con una spesa che si aggirerà attorno a 60-70 euro, di decoder digitale. Secondo il programma del Ctu, le prime regioni che dovranno spegnere l’analogico saranno nel 2007 la Boemia sud occidentale e quella settentrionale, zone vicine alla Germania, dove il segnale tradizionale può entrare in contrasto con il segnale digitale tedesco.
Le due regioni orientali della Moravia, che hanno come capoluogo Olomouc e Ostrava, sono invece quelle dove avverrà lo spegnimento definitivo dell’analogico. Per la determinazione definitiva di questo cronogramma il Ctu sta cercando di trovare un punto di compromesso fra i diversi interessi delle due parti. Da un lato le aziende televisive ora in funzione, Ceska televize, Tv Nova e Prima, e dall’altro le nuove televisioni digitali (Ocko, Z1, Tv Barrandov, Tv Pohoda, Rta e Febio Tv) le quali avrebbero voluto fissare il termine ultimo dell’analogico già nel 2009.
Sul fronte opposto, la più agguerrita sostenitrice delle trasmissioni tv tradizionali è la televisione privata Nova, il cui direttore Petr Dvorak ha già definitoprecipitoso il termine del 2010. A suo parere sarebbe stato meglio attenersi al 2012 come suggerito dalla Unione europea.
Dalle telecomunicazioni al settore energetico, la Repubblica ceca calcola per il 2007 un aumento del 17 per cento del prezzo dell’elettricità venduta all’ingrosso dalla compagnia statale Cez: due punti percentuali in più rispetto alle previsioni degli analisti. Nelle bollette dei consumatori cechi questo incremento si rifletterà con tariffe più alte del 5,7 per cento, invece che del preventivato 5. L’aumento del prezzo per i consumatori finali è dovuto anche all’incremento delle tasse di distribuzione, di trasmissione, del sistema di servizi e il sostegno alle fonti rinnovabili d’energia.