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Rendimenti bond portoghesi a record 12 anni dopo dimissioni premier

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Roma – I rendimenti dei bond portoghesi a due anni hanno raggiunto il massimo del 1999. La scintilla è stata accesa dalle dimissioni di Jose Socrates, e dunque dai timori che il Portogallo sarà costretto ora a ricorrere a un bailout.

Di fatto, i rendimenti dei titoli a due anni sono balzati di 22 punti e hanno raggiunto il 6,89%. I rendimenti dei bond a 10 anni hanno invece registrato un aumento di 8 punti base, al 7,71%. Si è allargato di 10 punti lo spread con i bund tedeschi, a 449 punti, ovvero i massimi da novembre. Il cds sul rischio default del paese, inoltre, è balzato di 17,5 punti base a 552, al record da quando ha chiuso al massimo di 555 punti base lo scorso 10 gennaio.

In generale, l’ennesimo calo dei bond irlandesi è stato alimentato dalla dichiarazione di LCH Clearnet, che ha annunciato che aumenterà il valore dei depositi extra richiesto ai clienti che fanno trading sui titoli di stato.

Non se la passa bene nemmeno la Spagna, dopo che Moody’s ha deciso di tagliare i rating di ben 30 banche spagnole a una valutazione “Aa2”.

Riflettori anche sui titoli di stato irlandesi: in questo caso i rendimenti dei bond a due e a 10 anni hanno registrato un aumento di 4 punti base, per arrivare rispettivamente al 10,29% e al 10,09%. Lo spread con i Bunds si è allargato di ben il 6,98%, al massimo almeno dal 1991. E proprio i Bund sono i vincitori della giornata, con i rendimenti dei titoli a due e a 10 anni che hanno ceduto 2 punti, dunque all’1,67% e al 3,22%.