Roma – Il Regno Unito entra ufficialmente in recessione tecnica: è la prima volta che accade dagli anni 70. I numeri appena resi noti lo confermando. L’ufficio nazionale di Statistica ha reso noto che nel corso del primo trimestre del 2012 il prodotto interno lordo ha subito una contrazione dello 0,2%, dopo il -0,3% del trimestre precedente.
La brutta notizia si spiega anche con le spinte recessive in atto in Europa, che rappresenta il più grande mercato delle esportazioni del Regno Unito. In difficoltà il primo ministro David Cameron, già criticato per le misure di austerity che, così come nel resto del Vecchio Continente, si sono scontrate con forte critiche.
“Il dato è negativo e sostiene la view secondo cui la Bank of England si muoverà per avviare una nuova politica monetaria di tipo espansivo del valore di 25 miliardi di sterline”, commenta Philip Rush, economista presso Nomura International a Londra, intervistato da Bloomberg.
Da segnalare che a pesare sul calo del Pil del primo trimestre è stata soprattutto la flessione del 3% nella spesa per le costruzioni: si tratta del calo più forte dal primo trimestre del 2009. Ha inciso negativamente anche il -0,4% della prodizione industriale.