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RCS STRA-SPECULATA, RIALZO RECORD DELL’8,5%

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Rcs torna di forza sotto i riflettori di Borsa con un improvviso balzo dell’ 8,5% a quota 6,52 euro, portando il titolo ai massimi dal lontano aprile 2000, in un tourbillon di scambi che vale oltre il 2% del capitale passato di mano a fine giornata (15,3 milioni le azioni scambiate).

Diverse le ipotesi circolate nelle sale operative, mentre è concorde la tendenza a parlare di un ritorno della speculazione sul gruppo editoriale, già oggetto di bagarre in Borsa nei mesi scorsi sulla scia dei rastrellamenti che hanno portato l’immobiliarista romano Stefano Ricucci a salire al 20,1% di Rcs, per riposizionarsi poi al 18%. Una fiammata sull’editore del Corriere della Sera, che arriva proprio nel giorno in cui in un’intervista a Repubblica il numero uno di Unicredit, Alessandro Profumo, definisce “non altissima” la probabilità di un’Opa sul gruppo editoriale.

Una circostanza che non è passata inosservata nelle sale operative, dove qualcuno ricorda come già in passato dichiarazioni di scetticismo sulla validità della ‘scalata’ a via Rizzoli abbiano paradossalmente innescato nuova speculazione sul titolo. Gli acquisti su Rcs sollevano però interrogativi soprattutto sulle intenzioni di Ricucci: il primo indiziato di ogni nuovo rastrellamento su Rcs, dopo che proprio nel giorno della relazione annuale della Consob (venerdì 15 luglio) aveva ribadito di voler salire al 29,9% della società per poi decidere il da farsi. L’immobiliarista di San Cesareo sceglie però di non parlare e non commentare in alcun modo la situazione Rcs. Nella vicenda del Corriere, del resto, si muove sotto traccia ormai da un paio di settimane.

Mentre i recenti sviluppi della vicenda Antonveneta – con le quote dei ‘pattisti’ congelate dalla Procura di Milano – non possono secondo gli osservatori non aver avuto impatto anche sulle strategie nella partita Rcs. Questo mentre sussistono interrogativi anche sui possibili risvolti degli ultimi accertamenti sulle cessioni alla Unipol delle quote dei ‘contropattisti’ in Bnl. Ricucci, secondo quanto emerso a suo tempo, opera del resto con finanziamenti garantiti da un basket di azioni e il congelamento del pacchetto nella banca padovana non può che limitarne i movimenti.

Intanto, mentre la guardia di finanza su disposizione dei pm continua ad analizzare i flussi finanziari che hanno caratterizzato le scalate nell’ occhio del ciclone (Antonveneta ma anche Bnl ed Rcs) sulla società resta il faro della Consob, che ha avviato un attento monitoraggio ormai da diverso tempo anche sulla scia delle dichiarazioni di alcuni dei soci.