Si avvia verso la definizione, dopo giorni di intense trattative, l’accordo per l’uscita di Gemina (di cui i Romiti sono azionisti di riferimento) dalla Rcs, con i soci del patto di sindacato che potrebbero riunirsi lunedi’, nel pomeriggio, per formalizzare l’intesa.
Raggiunto ormai il compromesso di massima, i soci stanno lavorando in queste ore, attraverso contatti informali, per mettere a fuoco i dettagli dell’operazione. In particolare, dopo l’accantonamento definitivo della scissione Quotidiani-Libri, la discussione verterebbe sulle modalità tecniche della cessione del 9,6% (di cui 9,2% sindacato) di Rcs in mano a Gemina.
Una operazione il cui valore potrebbe oscillare tra i 250 e i 300 milioni di euro a seconda del premio attribuito rispetto alle attuali quotazioni di Borsa. Sul tavolo vi è così l’ipotesi di una liquidazione in contanti della quota da parte degli altri soci del patto, mentre meno appeal sembra riscuotere l’ipotesi di completare l’operazione attraverso una operazione ‘carta contro carta’ ovvero di scambio di azioni.
Per alcune fonti inoltre, sembra prendere piede lo scenario che vedrebbe il mantenimento, in capo a Gemina, di una partecipazione minore (si parla dell’1-2%) in Rcs. Ma a discutere della quota Rcs sarà anche il patto di sindacato di Gemina (che controlla il 43,42% del capitale) e che potrebbe riunirsi, secondo alcune fonti, domani sera o al massimo martedì mattina.
Nella holding si ritrovano peraltro molti dei protagonisti della vicenda Rcs, riuniti anche qui in un patto di blocco. Accanto ai Romiti (14,8% del capitale) vi sono infatti Mediobanca (11,7%), Italmobiliare (4,3%), Fondiaria (3%), Generali (2,3%) e, con quote inferiori al 2%, Pirelli e Sinpar.
L’uscita o il ridimensionamento di Gemina, in ogni caso, sarà anche l’occasione per ridefinire gli equilibri tra i soci all’interno del patto di sindacato Rcs, proprio in vista dell’ingresso dei tre nuovi soggetti: Diego Della Valle, Salvatore Ligresti e Francesco Merloni. Intesa ad esempio, si fa notare, potrebbe arrotondare la propria partecipazione in Rcs verso l’alto, esercitando il diritto di prelazione spettante a Fiat, poco propensa a ulteriori esborsi di denaro ed evitando così squilibri nella compagine dovuta all’ingresso dei nuovi soci.
Al vaglio dei soci poi, la questione dei nuovi vertici operativi della società. Mentre l’approdo dell’attuale ad di Vodafone Vittorio Colao alla guida di Rcs resta l’ipotesi con maggior forza, rimane ancora sospesa la possibilità di una permanenza di Cesare Romiti (ora a capo della Rcs Quotidiani), attraverso una carica creata ad hoc. Da definire anche il nome per il presidente del patto Rcs, in scadenza naturale il prossimo 30 giugno.