I futures, arrivati a guadagnare anche il 5% lo avevano anticipato. La partenza a Wall Street e’ con il botto e ricalca l’andamento degli indici europei, dove i rialzi sono anche a doppia cifra.
Il Dow avvia la seduta con un rialzo di 301 punti at 10681.75, il Nasdaq guadagna 101.75 punti a 2367.43 mentre l’S&P 500 gudagna in apertura 29.01 punti a 1139.89
La maratona notturna dell’Ecofin, che ha messo a punto il super piano salva-euro, molto piu’ potente del previsto, piace anche agli operatori Usa.
Si tratta di un boom di prezzi, sia in America che in Europa e ancora piu’ a Milano, in buona parte drogato e causato da ricoperture degli short, soprattutto sui titoli del settore bancario/finanziario. In fortissimo ribasso il CDS Italia, che venerdi’ aveva raggiunto il massimo storico, il super-piano di salvataggio ha veramente spaventato la speculazione anti-PIIGS (prezzi CDS Italia per gli abbonati a Insider).
Guardando pero’ oltre il breve termine, molti analisti mettono in guardia dall’euforia “da fuoco di paglia”: le potentissime iniezioni di liquidita’ nel sistema per sostenere l’euro e la creazione di nuovo debito per pagare il debito (effetto usura…) non modificano lo scenario di lungo termine: i problemi sottostanti alla crisi dei paesi PIIGS rimangono assolutamente intatti.
La giornata sara’ priva di dati macroeconomici. E’ previsto un incontro presso la sede a Washington della Sec tra gli operatori del mercato chiamati all’appello dal numero uno dell’autorita’ di borsa Mary Shapiro. Quando ormai sembra escluso l’errore umano come causa del tracollo di Wall Street di giovedi’ scorso, la Sec potrebbe comunque introdurre nuovi limiti al trading, proprio perche’ un crollo di -9.2% non puo’ essere accettato senza che entrino in funzione i “circuit breakers” . La pressione del Congresso si fa sentire: a rischio la fiducia degli investitori nel sistema finanziario.
Tra i titoli in evidenza banche e tecnologici. Avanza di oltre il 7% la societa’ di rifinanziamento ipotecario Fannie Mae, nonostante abbia registrato una perdita trimestrale di $11.5 miliardi. Il gruppo ha chiesto al Tesoro altri aiuti per $8.4 miliardi entro fine giugno.
Sugli altri mercati, nel comparto energetico le quotazioni del greggio riprendono quota. I futures con consegna giugno rimbalzano del 2.88% (+$2.16) attestandosi a quota $77.27 al barile. Sul valutario la moneta unica riagguanta quota $1.2943 (+1.44%) ma rallenta gia’ notevolmente rispetto ai massimi del primo pre-borsa (+2.2% a quota 1.3094). Forti prese di beneficio per l’oro che fa un tonfo $11 (-0.88%) in area $1200 circa. Il rendimento sul benchmark decennale si attesta al 3.57% dal 3.4290% di venerdi’, quando i prezzi dei Treasuries aveva registrato la migliore settimana da agosto.