
Ennesimo scontro politico e anche questa volta sulle nomine pubbliche. Dopo la Cassa Depositi e Prestiti è la questione presidenza Rai a tenere banco e il nome proposto dai Cinque Stelle e dalla Lega, quello del giornalista Marcello Foa che sostituirà Monica Maggioni, in carica dal 2015.
Ex caporedattore del Giornale, l’opposizione nega di volerlo votare perché il suo è un profilo non di garanzia e scelto senza consultarci, dice Forza Italia. Per essere eletto, Foa ha bisogno dei voti della Lega, del M5S e di quelli di altri 6-7 commissari dell’opposizione. Per il Pd e Leu è no su tutta la linea e anche Forza Italia, ad oggi, non intende sostenere il presidente sovranista sostenuto dalla Lega e dai grillini.
Chi è Marcello Foa? 54 anni di Milano, Foa si laureò in Scienze politiche e negli anni Ottanta iniziò a lavorare come giornalista alla Gazzetta Ticinese e poi al Giornale del Popolo, passando infine al Giornale diretto da Indro Montanelli nel 1989. Si occupò di politica estera per molti anni, rimanendo al Giornale anche dopo che Montanelli se ne andò, e diventando direttore del sito nel 2010. Molto attivo su Twitter dove sostiene Lega e 5S, si dice un sovranista convinto, che interviene come opinionista nella tv di propaganda di Mosca, e da anni sostiene la necessità di uscire dall’euro e ostenta “disgusto” per come il Quirinale ha gestito le trattative tra i partiti dopo le elezioni. In un post su Facebook, ha scritto di essere “orgoglioso ed emozionato per la nomina a presidente della Rai, dicendo di volersi impegnare per riformare la Rai nel segno della meritocrazia e di un servizio pubblico davvero vicino agli interessi e ai bisogni dei cittadini italiani”.
“Sin dai tempi del mio maestro Indro Montanelli mi sono impegnato per un giornalismo intellettualmente onesto e indipendente e da oggi rinnovo questo impegno morale nei confronti dei giornalisti e di tutti i collaboratori della Rai”.
A difendere la nomina di Foa, il vicepremier Luigi Di Maio parlando ad Omnibus su La7:
“È una persona di totale indipendenza ed è sempre stato un po’ fuori dal coro (…) La Vigilanza discuterà perché è una sua prerogativa, ma vorrei comprendere perché Marcello Foa non va bene. Non è all’altezza perché non appartiene al club degli scacchi dei giornalisti parolini che passano il tempo a scrivere con la loro penna sui loro giornali? La Rai è un’istituzione che adesso ha bisogno di stimoli. Io mi aspetto di capire quali siano le vere ragioni per non votarlo come presidente della Rai. È un allievo di Montanelli, ha portato avanti tante battaglie contro le fake news, è uno che ha diretto giornali, è stato a capo di gruppi editoriali. Adesso dicono che non è all’altezza perché è un sovranista. Ma sovranità è una parola che sta all’articolo uno della Costituzione, non è una brutta parola, non è una parolaccia”.