Società

Questo governo non fara’ mai pagare l’Ici alla Chiesa: serve referendum

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Roma – Nella conferenza stampa successiva alla presentazione della manovra, Mario Monti, incalzato dai giornalisti stranieri (quelli italiani non si sono sognati di fare la domanda) ha ammesso: “Non ci siamo posti la questione dell’Ici sulle proprietà della Chiesa”. Su Twitter gli utenti si sono scatenati contro l’inequita’ di trattamento.

Se nel giorno post manovra di austerita’ si effettua una ricerca con l’hashtag (il codice per argomento) “Ici”, sul microblog quattro voci su cinque riguardano il Vaticano. Eccone alcuni esempi:

@Phastidio ironizza sul fatto che la Cei (l Comunita’ Episcopale Italiana) abbia criticato la manovra per non essere sufficientemente equa. “E’ vero, manca l’Ici sulle proprietà ecclesiastiche, in effetti”

@MauriRestelli cita la bibbia: “Se la “Chiesa” è la casa del Signore, perchè Dio non paga l’ #Ici?”

@Shirubuician e’ piu’ drastico e chiede l’espulsione della Chiesa dai confio: “In Italia si paga l’#ici, il vaticano non paga, quindi mandiamolo fuori dall’Italia”.

E c’e’ chi si sbizzarisce inventando nuovi hash tag con giochi di parole come #SacrifICI (copyright @alepigna).

Analizzando nel dettaglio la dichiarazione sibillina del premier Mario Monti non c’e’ il minimo barlume di speranza.

@arlecchini spiega perche’: “Su #ici su immobili Chiesa Monti dice “non ci siamo posti la questione ancora”, ma poi corregge: “non ci siamo posti la questione” punto. peccato”.

Ecco allora che gli utenti – e sono in tanti – hanno lanciato un appello per indire un referendum per chiudere la questione una volta per tutte. Ormai appare l’unica possibilita’ per poter risparmiare 6 miliardi di euro. E’ quanto ci costa la Chiesa cattolica, la quale non paga l’Ici e altre tasse immobiliari varie dopo l’accordo stretto con Silvio Berlusconi.

Si risparmierebbe una bella fetta dei 20 miliardi di risparmi spalmati su tre anni previsti dalle misure di emergenza del decreto “Salva Italia”, come l’ha chiamato Monti.