Società

QUELLA BALORDA GUERRA
ALL’ ARGENTINA

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*Beppe Scienza e’ Professore nel Dipartimento di Matematica dell’Università degli Studi di Torino. Il contenuto di questo articolo esprime esclusivamente il pensiero dell’ autore e non necessariamente rappresenta la linea editoriale di Wall Street Italia, che rimane autonoma e indipendente.

(WSI) – Nell’intrigante servizio sulla ristrutturazione del debito argentino pubblicato sul settimanale Vita, Paolo Manzo denuncia tentativi di spionaggio ai danni di alcune associazioni italiane di consumatori. Ma perché i servizi segreti di Buenos Aires gli stavano alle costole? Davvero l’Argentina era preoccupata per i loro inviti a rifiutare la soluzione proposta a chi aveva le sue obbligazioni?

In realtà le è convenuto che un’ampia fetta di italiani abbia ascoltato tali infausti consigli. Se infatti le andrà bene, a loro non darà più un soldo, mentre dal 1° aprile dovrà cominciare a pagare interessi e poi rimborsi a quanti hanno aderito. I difensori di professione dei consumatori, Altroconsumo in testa, hanno spinto molti risparmiatori a una scelta che già in partenza appariva autolesionista. Le loro baldanzose previsioni di fallimento dell’offerta di scambio erano prive di ogni fondamento, come per altro sostenni pubblicamente fin dall’inizio. È infatti noto che tali ristrutturazioni hanno regolarmente successo.

Per giunta essi si sono appiattiti sulle posizioni della Task Force Argentina, che è un’emanazione delle banche italiane. È come se i sindacati prendessero per oro colato analisi e ricette di un comitato finanziato dalla Confindustria.

Al questo proposito merita confutare le affermazioni di esponenti delle banche italiane, ripetute poi da molte associazioni di consumatori. Non è vero che con le nuove obbligazioni fra 30 anni si riceveranno 30 euro (o dollari) ogni cento inizialmente investiti. I piccoli risparmiatori, con le obbligazioni Par, otterranno 100 euro. Gli altri con le Obbligazioni Discount otterranno 46 euro fra mediamente 23 anni, ma nel frattempo interessi più alti. Proprio per permettere valutazioni autonome dell’offerta pubblica di scambio (ops), al Dipartimento di Matematica dell’università dove insegno ho messo a disposizione degli interessati una scheda e alcuni file di calcolo in Excel, liberamente scaricabili dall’indirizzo Internet www.beppescienza.it.

Ma anche su certi intenti bellicosi delle associazioni di consumatori c’è molto da ridire. Rifiutatesi di fare la pace con l’Argentina, vorrebbero sommergerla di processi, cause, class actions ecc. aggredendo i pochi suoi beni in giro per il mondo. Sorvoliamo sul fatto che non riusciranno a cavare un ragno dal buco; in ogni caso non è un atteggiamento simpatico. Davvero vogliamo prendere a modello la Thatcher?

I malcapitati risparmiatori italiani, che si ritrovano sul groppone i vecchi titoli, possono solo sperare che gli argentini non adottino atteggiamenti altrettanto inflessibili ed egoistici. Può darsi infatti che, vuoi per simpatia per i loro lontani cugini, vuoi per pressioni internazionali, gli lancino prima o poi una scialuppa di salvataggio.

Vedremo allora se Altroconsumo, il Codacons ecc. avranno nuovamente il coraggio di consigliare di rifiutarla.

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