(9Colonne) – Roma, 27 giu – Il settore bancario italiano ha fatto molta strada per colmare il “gap dimensionale” che lo separava dal resto d’Europa, anche se il cammino intrapreso in questi anni deve ancora proseguire. In termini di totale attivo le banche italiane rappresentano l’8% del totale dell’Ue a 25 paesi, più avanti del 6,5% della Spagna, ma ancora lontano dal 25,3% della Gran Bretagna, dal 20,8% della Germania e dal 15,5% della Francia (ma va considerato che l’economia italiana pesa per il 12,9% sul prodotto interno lordo europeo, quella tedesca per il 20,2%, quella inglese per il 16,6%, quella francese per il 15,6% e quella spagnola per l’8,6%). I dati sono stati forniti oggi durante il convegno dell’Abi “Spin 2007. Per quanto riguarda le principali attività che quotidianamente vengono svolte negli oltre 30 mila sportelli delle banche italiane, il confronto con gli altri Paesi europei ci vede sul secondo gradino del podio nei finanziamenti alle imprese, con una quota di mercato pari al 15,1% del totale dell’Ue a 25 paesi, di poco dietro alla Germania (18%) e davanti a Francia (14,2%), Spagna (13,5%) e Gran Bretagna (12,6%). Margini di miglioramento ci sono invece nel campo degli impieghi alle famiglie. Questo comparto rappresenta il 6% del totale europeo, contro il 28,7% della Gran Bretagna, il 22% della Germania, il 10,8% della Francia ed il 9,5% della Spagna. Il mercato dei mutui italiano, in particolare, rappresenta il 4,7% di quello europeo, contro il 30,1% inglese, il 20,6% tedesco, il 10,6% francese ed il 9,6% spagnolo. Stesso discorso per il credito al consumo: 5% del totale dell’Europa a 25, contro il 31,7% degli inglesi, il 19,3% dei tedeschi, il 16% dei francesi e l’8,7% degli spagnoli. Quanto ai pagamenti, in Italia si continua a preferire ancora troppo il denaro contante rispetto alle “carte di plastica”. Tant’è vero che il numero di “strisciate” che ogni anno avvengono in Italia rappresentano solo per il 5,2% di quelle totali europee (27,2% quelle inglesi, 22,7% quelle francesi, 10,3% quelle tedesche e 6,1% quelle spagnole). Il volume dei pagamenti – cioè la quantità di denaro che circola mediante i pagamenti con carte di credito e bancomat – è pari invece all’8% del totale europeo (contro il 33,6% inglese, 19% francese, l’11,6% tedesco e 5,5% spagnolo).
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