QUANTO LE ELEZIONI TEDESCHE INCIDONO SULLA CRISI GRECA

di Redazione Wall Street Italia
25 Marzo 2010 11:10

(WSI) – Tassi di interesse: in area Euro le notizie contrastanti sul tema Grecia e la riduzione del rating del Portogallo da parte di Fitch (AA- da AA) con permanenza di outlook negativo, hanno condizionato l’andamento dei mercati.

I tassi governativi hanno registrato un aumento, mentre i listini azionari piuttosto volatili durante la sessione hanno poi chiuso la seduta contrastati ed intorno alla parità.

Oggi inizia la riunione di 2 giorni dei capi di governo dell’Ue, mentre sembra svanire la possibilità di una riunione preliminare ristretta ai soli leader dei 16 paesi dell’area.

La posizione tedesca sembra sempre più essere orientata all’ipotesi intervento del Fmi. L’ipotesi di prestiti bilaterali da parte dei paesi dell’area sarebbe solo di ultima istanza.

Tale atteggiamento è verosimilmente ricollegabile ai timori di un impatto negativo in termini politici, in vista delle importanti elezioni regionali tedesche del 9 maggio.

La Bce dal canto suo ha ufficializzato tramite il governatore Trichet l’intenzione di supportare la Grecia, annunciando che la soglia minima del rating BBB- per i titoli accettabili in garanzia, sarà estesa a tutto il 2011.

Inoltre, a partire da gennaio 2011, verrà rivisto il sistema di applicazione degli scarti applicati ai titoli ricevuti in garanzia dalla Bce. I dettagli saranno rilasciati nella prossima riunione dell’8 aprile.

Negli Usa si è registrato un drastico e forte rialzo del tasso sul Treasury decennale, passato da 3,68% a 3,85%, posizionatosi così a circa 8pb al di sopra degli analoghi tassi swap.

Il movimento è stato accompagnato da volumi molto elevati (circa 1.700.000 contratti) sul future sul T-note decennale.

Tale andamento si è verificato in concomitanza del risultato dell’asta da 42Mld$ sul comparto quinquennale che ha registrato un livello di copertura dell’offerta inferiore a quello delle ultime emissioni, oltre ad una quota sottoscritta da banche centrali estere (pari a circa 40%) ai minimi da luglio 2009.

Quest’ultima motivazione appare però un possibile fattore concomitante più che la causa principale. Verosimilmente le ragioni potrebbero collegarsi a fattori strutturali oltre che contingenti.

Tra i primi si annovera l’aggravamento dei conti pubblici, anche dopo la recente approvazione della riforma sanitaria (i cui effetti sui conti pubblici maturerebbero però a partire dal 2012 ed inoltre ragioni procedurali potrebbero comportare un ulteriore voto alla camera).

Tra i fattori contingenti può essere collocata la corposa offerta di titoli corporate frutto della maggiore richiesta da parte degli investitori in vista delle crescenti emissioni sul fronte governativo.

Non a caso il differenziale tra il tasso medio del comparto corporate BBB Usa ed il tasso sul Treasury decennale è ieri arrivato a quota 128pb, il minimo da luglio 2007.

Le emissioni corporate vengono sempre più spesso “swappate” a tasso variabile, comportando un aumento dell’offerta di tasso fisso, il che tende a generare a sua volta un andamento non parallelo tra tassi swap e tassi governativi.

Oggi l’asta sul comparto a 7 anni da 32Mld$ sarà tenuta a confermare o meno l’andamento sul mercato obbligazionario prima citato. In ogni caso l’inizio del secondo trimestre con la conseguente rimozione di buona parte delle manovre non convenzionali Fed, sarà un test molto importante per l’intero comparto obbligazionario governativo Usa.

Valute: euro sempre sotto pressione mano a mano che si delinea come sempre più probabile un salvataggio della Grecia prevalentemente a carico del Fmi. Da un punto di vista tecnico nel brevissimo il primo supporto è in prossimità di 1,33.

Le indecisioni sul fronte europeo aumentano la possibilità di un deprezzamento fino ad area 1,30. Ieri si è assistito ad un deprezzamento dello yen (parzialmente rientrato questa notte), in particolare verso dollaro.

Il motivo potrebbe risiedere nell’approvazione della manovra nipponica di stimolo per l’economia da circa 1.000Mld$ di spesa per l’anno fiscale che comincia il prossimo mese. Verso euro la resistenza importante si colloca a 125,30, il primo supporto intorno area 121.

Materie Prime: l’apprezzamento del dollaro ha penalizzato la maggior parte delle commodity. Forte ribasso per il greggio Wti (-1,6%) penalizzato anche dal forte aumento delle scorte Usa.

Sono presenti però segnali di ripresa della domanda Usa, come testimoniato dal rialzo delle importazioni di greggio e dei consumi di carburante. Negativi i metalli industriali e preziosi. Contrastati gli agricoli, tra i quali citiamo il forte rimbalzo dello zucchero (+6,6%).

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