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Quante divisioni nella Fed. Che farà il povero Bernanke?

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(WSI) – Tassi di interesse: in area Euro i tassi di mercato sono scesi su tutta la curva, mentre i listini azionari hanno chiuso la sessione in positivo sulla scia dell’andamento dei listini d’oltreoceano. Si è registrato un rialzo degli spread dei periferici, in parte rientrato questa mattina.

In Irlanda si alternano le notizie sul futuro della Anglo Irish Bank, salvata lo scorso anno dal fallimento grazie all’intervento dello stato. L’amministratore delegato ha dichiarato che l’istituto potrebbe aver bisogno di non oltre 25 Mld€ di nuovi capitali, in contrasto con i 35Mld€ stimati da S&P. Allo stesso tempo l’Ad ha dichiarato che la Commissione europea potrebbe esprimersi sul futuro dell’istituto a settembre.

Il governo invece sembra di avere allo studio diverse opzioni tra cui lo smantellamento graduale della banca. Sul fronte macro i prezzi al consumo di agosto dell’area Euro hanno confermato la crescita dell’1,6% a/a del preliminare, mentre il tasso di disoccupazione dell’intera area è rimasto fermo al 10% per il quinto mese consecutivo.

Sorprendono invece le vendite al dettaglio tedesche di luglio che sono scese oltre le attese, a causa principalmente di un calo del comparto abbigliamento. Negli Usa tassi di mercato ieri in calo ed in rialzo questa mattina. Durante la notte infatti, il dato cinese sul Pmi di agosto insieme con i dati sul Pil australiano del secondo trimestre superiori alle attese, hanno ripristinato un clima di maggior fiducia tra gli operatori. Ieri il dato sulla fiducia dei consumatori di agosto è risultato migliore delle attese, grazie principalmente al miglioramento delle condizioni prospettiche a fronte invece di un ridimensionamento di quelle correnti (ai minimi da febbraio).

Quest’ultimo aspetto, ripropone l’attenzione sulla difficile fase che sta attraversando il mercato del lavoro che potrebbe essere fotografata dai relativi dati del prossimo venerdì. Le minute del Fomc del 10 agosto hanno poi confermato le divisioni all’interno del board. La maggioranza è favorevole all’adozione di nuove misure di stimolo, a partire dalla possibilità di reinvestimento dei titoli in scadenza non solo in Treasury ma anche in titoli aventi sottostanti i mutui.

Pochi membri però hanno dichiarato che la decisione di mantenere fisso il totale dell’attivo intorno ai 2000Mld$, potrebbe dare la percezione di una Fed già pronta ad implementare un nuovo piano di acquisto di asset su larga scala. In ogni caso una minoranza all’interno del board ha contrastato tale decisione adducendo che gli effetti sarebbero stati relativamente modesti.

Verosimilmente, dati macro inferiori alle attese potrebbero rendere più agevole le decisioni di Bernanke, rendendo possibile la messa in atto della disponibilità ad ulteriori misure (tra cui principalmente l’acquisto di asset a lungo termine) già nel corso del Fomc del 21 settembre. Il maggior focus sull’andamento dell’economia è stato confermato ieri anche dal presidente Obama in occasione dell’annuncio del ritiro delle truppe dall’Iraq.

Valute: euro in recupero vs dollaro rimanendo comunque all’interno dell’ampio trading range 1,26/1,2780. Il report triennale della banca dei regolamenti internazionale ha evidenziato come il turnover medio giornaliero sul mercato valutario è arrivato a circa 4000Mld$ (in rialzo del 20% al 2007) di cui 1500Mld$ sul mercato spot. Il cross più negoziato rimane l’euro/dollaro con un turnover giornaliero medio di 1100Mld$.

Yen ancora in apprezzamento nella giornata di ieri, anche se durante la notte si è assistito ad un leggero indebolimento della valuta nipponica dopo la pubblicazione dei dati sul Pmi manifatturiero cinese, risultati migliori delle attese. Verso dollaro, il cross rimane in prossimità di area 84. Il principale supporto si trova a 83,6, resistenza in area a 85-85,9. Verso euro, il cross si trova ora in prossimità di area 107. Solo un’eventuale rottura di 108 potrebbe spingere il cross verso quota 110. Il supporto principale rimane il livello minimo toccato settimana scorsa a 105,5. Prima resistenza a 107. Da segnalare, inoltre, il deprezzamento dello yuan cinese verso dollaro, con il cross che si è riportato ai livelli di fine giugno scorso.

Materie Prime: giornata negativa per le materie prime tranne poche eccezioni come i metalli preziosi. L’oro è ritornato in prossimità dei 1250 $/oncia, mentre l’argento (+1,9%) è risultata la migliore commodity del giorno. Tra gli energetici in marcato calo il greggio Wti (-3,7%) che ritorna in prossimità di 72 $/b a causa del forte rialzo registrato dalle scorte Api. Negativi anche i metalli industriali guidati dal nichel (-1,7%). Tra gli agricoli in calo il grano (-2,8%) in seguito ad attese di maggiori precipitazioni negli Stati Uniti ed Australia.

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