
Sydney – Nella società dove l’informazione corre veloce su internet, proprio la mancanza di informazione sulla falsa convinzione che ci sia un legame fra vaccinazioni infantili e autismo è questione di interesse pubblico. Lo denuncia senza mezzi termini Stephan Lewandowsky, professore presso la scuola di specializzazione di filosofia dell’Università del Western Australia.
“Sono duri a morire i miti che circondano anche oggi le vaccinazioni, che hanno spinto alcuni genitori a non dare il via libera alla somministrazione del vaccino ai loro figli e hanno così finito per alimentare un marcato aumento delle malattie prevenibili proprio dai vaccini”, segnala l’esperto in un report, sottolineando come anche la spesa pubblica per le campagne di ricerca e le informazioni pubbliche in circolazione siano in aumento per porre fine a questa situazione.
“La disinformazione viene alimentata da luoghi comuni, ma anche dalle indicazioni che arrivano talvolta dai politici al governo o da chi ha interessi commerciali – argomenta l’esperto – . Anche i cambiamenti nel panorama dei media, tra cui l’arrivo di Internet, hanno profondamente influenzato il modo in cui avviene la comunicazione nonché il mondo in cui la disinformazione si sviluppa”.
“Per superare tutto questo – conclude Lewandowsky – le persone dovrebbero fare un semplice esercizio quotidiano: mettersi a verificare la veridicità di certe affermazioni; così facendo sgombrerebbero il campo dagli equivoci”. La disinformazione può ritorcersi contro e, ironia della sorte, aumentare la miscredenza. Meglio quindi correre ai ripari prima che prende il sopravvento.