QE2: Fed voleva operazioni persino piu’ aggressive

di Redazione Wall Street Italia
23 Novembre 2010 20:00

Visti i dai macro giunti in ottobre, il comitato di politica monetaria e’ dovuto correre ai ripari, decidendo “di comune accordo” di apportare tanti piccoli cambiamenti alle operazioni di acquisto di bond piuttosto che farne pochi, ma grandi. Ma e’ stata presa in considerazione anche l’ipotesi di varare misure di allentamento monetario ancora piu’ aggressive del secondo round di quantitative easing cosi’ come e’ stato annunciato.

L’accordo e’ stato raggiunto durante la riunione di due giorni tenuta il 2-3 novembre. E’ questo quanto emerge in materia di quantitative easing dalle minute del FOMC appena pubblicate.

La Federal Reserve ha inoltre deciso di rivedere al ribasso le previsioni di crescita sul PIL e sull’occupazione. Alcuni dei funzionari del comitato della banca centrale hanno detto che ci potrebbero volere oltre sei anni perche’ il tasso di disoccupazione ritorni su livelli normali.

La “tendenza principale” e’ per una crescita del peTheir 2.4%-2.5% quest’anno, stima che si confronta con il range di 3%-3.5% fissato a giugno. L’anno successivo l’economia e’ vista accelerare del 3%-3.6%, mentre nel 2012 del 3.6%-4.5% e nel 2013 del 3.5%-4.6%. Le previsioni per il 2011 sono decisamente piu’ pessimiste rispetto all’outlook precedentemente stabilito a 3.5%-4.2%.

Tale crescita non sara’ tale da mutare in meglio la situazione critica del mercato del lavoro. Gli esponenti della Fed prevedono infatti che il tasso di disoccupazione si attesti tra il 9.5% e il 9.7% nel 2010, 8.9%-9.1% nel 2011, 7.7%-8.2% nel 2012 e che rimanga ancora molto alto al 6.9%-7.4% l’anno successivo. Tali cifre si confrontano con le previsioni di giugno che erano per un tasso del 9.2%-9.5% quest’anno, dell’8.3%-8.7% nel 2011 e del 7.1%-7.5% nel 2012.

Questo il contenuto del testo in sintesi:

“Le informazioni ricevute all’ultimo incontro di politica monetaria suggeriscono che l’economia e’ progredita ad un ritmo moderato negli ultimi mesi, con solo un lieve miglioramento nelle condizioni lavorative, che e’ stato accompagnato da bassi livelli di inflazione.

I partecipanti hanno concordato che l’economia dovrebbe riprendersi gradualmente, tuttavia i presenti non si sono trovati d’accordo sui rischi per l’outlook economico. La maggior parte ha interpretato tali rischi per la crescita come bilanciati da una parte e dall’altra, ma per molti altri i rischi sono piu’ al ribasso che non viceversa.

Allo stesso modo, alcuni dei presenti hanno riscontrato rischi al ribasso predonomianti mentre un paio hanno visto rischi di una spirale inflativa. I partecipanti non erano d’accordo sui beneifici e i costi preventivabili associati al programma di acquisto di nuovi titoli a lungo termine nel tentativo di offrire un ulteriore stimolo monetario per vie insolite, differenti dalla classica riduzione dei tassi. Ma la maggior parte hanno visto benefici piu’ che rischi alla luce delle circostanze attuali.

Per la maggior parte la nuova tornata di misure di acquisto di bond a lungo termine finira’ con l’esercitare pressioni al ribasso sui tassi di interesse a lunga scadenza e aumentera’ i prezzi degli asset. Alcuni hanno tuttavia fatto presente che potrebbe anche portare ad una riduzione del valore del dollaro.

Gran parte dei partecipanti prevede che tali cambiamenti nelle condizioni finanziarie finiranno per promuovere in qualche modo una ripresa del lavoro e della produzione piu’ sostenuta, aiutando al contempo l’inflazione, con il passare del tempo, a ritornare sui livelli richiesti dalla soglia stabilita dal comitato del 2%.

Alcuni hanno sottolineato che i timori di un’ulteriore espansione del bilancio della Federal Reserve potrebbe mettere pressioni indesiderate sul valore del dollaro nei mercati valutari.

Per aumentare la quota di bond in suo possesso, il Comitato ha deciso di proseguire nella sua politica che prevede il reinvestire in Treasuries a lungo termine e di acquistare altri $600 miliardi di titoli a lunga scadenza, con un’operazione di $75 miliardi al mese da qui fino al secondo trimestre 2011.

Un esponente del comitato (il falco Thomas Hoening, NdR) non era d’accordo con tale operazione, giudicando maggiori i rischi di un effetto negativi ai vantaggi potenziali di un nuovo round di quantitative easing. Il Comitato all’unanumita’ ha deciso di controllare con regolarita’ il ritmo di tali operazioni di acquisto e le dimensioni complessivi del programma di acquisto di asset alla luce delle informazioni che ricevera’ in futuro. Le misure potranno essere dunque adattate di conseguenza, per poter raggiungere nel miglior modo possibile gli opbiettivi di massima occupazione e stabilita’ dei prezzi”.