I Paesi esportatori di gas naturale, riuniti ieri a Doha, in Qatar, hanno raggiunto un accordo per creare una commissione che studi il meccanismo dei prezzi, e che monitori lo stato delle infrastrutture e i rapporti con i clienti. Secondo gli analisti l’annuncio rappresenta il primo passo per arrivare a una vera e propria “Opec del gas”. Contro questa ipotesi si è schierato apertamente il ministro dell’Energia egiziano, Sameh Fahmi. Secondo l’Egitto, “le condizioni non sono mature per il varo di un nuovo cartello energetico mondiale. Nell’Opec si conoscono prezzo del greggio e quote di produzione, nel gas no”. Venezuela e Iran sono invece favorevoli al progetto. Il Forum formato da una quindicina di Paesi, tra cui i cinque maggiori produttori (Russia, Iran, Qatar, Venezuela e Algeria) che controllano il 73 per cento delle riserve e il 43 per cento del mercato. Sull’avvio del cartello del gas ha impresso una frenata anche il ministro dell’Energia russo, Viktor Khristenko. “La creazione di una Opec è arrivata come la risposta nazionale da parte di certi Paesi alla formazione di un mercato globale del petrolio. Ma – ha affermato – ci vorranno non meno di 15 o 20 anni per dare vita ad un mercato globale del gas. Prima di allora sarà impossibile che si riesca a costituire un’organizzazione dei Paesi esportatori di gas simile all’Opec”. Sulla stessa linea d’onda della Russia, il rappresentante algerino Khelil ha sottolineato con una successiva dichiarazione che l’avvio di un cartello “avrà bisogno di molto tempo ancora”.
——————————————————————————–
Classifica degli Stati per produzione
Paesi (miliardi di metri cubi)
– RUSSIA 608,33
– USA 541,78
– CANADA 182,21
– GRAN BRETAGNA 108,44
– ALGERIA 86,55
– INDONESIA 79,64
– IRAN 77,92
– NORVEGIA 76,83
– PAESI BASSI 73,13
– ARABIA SAUDITA 60,26