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Putin, cala il consenso, ma c’è ancora la maggioranza assoluta

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Milano – Niente maggioranza costituzionale (315 seggi) come aveva prima, ma comunque la maggioranza assoluta. Con il 96% circa delle schede scrutinate, il partito di Vladimir Putin, Russia unita, attestato al 49,54%, riesce a raggiungere 238 seggi su 450. Lo annuncia il presidente della commissione elettorale centrale Vladimir Ciurov illustrando alcune proiezioni sui risultati del voto in Russia per rinnovare la Duma. La maggioranza di Russia unita sarà comunque di soli 13 seggi, ottenuta in virtù del meccanismo proporzionale del voto legislativo, che prevede la redistribuzione dei consensi raccolti dai partiti che non hanno superato lo sbarramento del 7% (Iabloko, i Patrioti della Russia e Causa giusta).

IL RITORNO DEI COMUNISTI – Sempre secondo quanto annunciato da Ciurov, i comunisti avranno 92 seggi, Russia giusta 64, i Liberaldemocratici 56. L’affluenza alle elezioni russe per la Duma è stata del 60,2%, in calo di più di tre punti percentuali rispetto al 63,78% del 2007.

IN PIAZZA – Duecentosessanta persone, secondo l’ultimo bilancio della polizia, sono state fermate domenica a Mosca per manifestazioni non autorizzate che avevano come obiettivo quello di contestare la legittimità del voto legislativo. Lo riferisce l’agenzia Interfax. Altre 65 persone sono state fermate a San Pietroburgo, e 25 a Nizhni Novgorod. Piazze ancora in agitazione sono previste anche per la serata di lunedì. Le varie organizzazioni dell’opposizione, da Altra Russia a Solidarnost, hanno organizzato un raduno via Facebook (500 finora le adesioni), mentre il leader comunista Ghennadi Ziuganov aveva chiamato già domenica i suoi a scendere in piazza contro quelli che aveva definito «brogli massicci». Anche Iabloko e Causa giusta hanno annunciato di voler contestare i risultati.

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