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Putin: Brics saranno “moschettieri contro la potenza Usa”

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Quelli che “non sono d’accordo con le decisioni di politica estera degli Stati Uniti e dei suoi alleati”. Passa a Mosca la presidenza dei Brics e il Cremlino sembra voler dare un nuovo spirito, di gruppo, alle economie in via di sviluppo, caratterizzate da una grande popolazione e da abbondanti risorse naturali strategiche.

Il club composto da Russia, Cina, Brasile, India e Sud Africa, sinora è stato una realtà più rappresentativa che altro. Ma Vladimir Putin sembra avere altri piani per il futuro. Come i quattro moschettieri più uno, lanciati contro l’Ovest, sempre più avaro di investimenti e sempre più uso a sanzionare Mosca per la crisi ucraina e la recente annessione della Crimea. Pur specificando che “non abbiamo piani di un’alleanza politico-militare basata sul Brics”.

Appuntamento per il prossimo summit di “Ufa il 9-10 luglio 2015”, ha detto Putin in una riunione plenaria dell’attuale vertice a Fortaleza, in Brasile. E il capo di stato ha promesso che la presidenza russa del BRICS nel 2015, garantendo continuità e mantenendo le priorità enunciate dai colleghi brasiliani, porterà pure l’alleanza a un nuovo livello. “Cercheremo di fare del nostro meglio per promuovere il ruolo dei BRICS negli affari mondiali”, ha dichiarato. “I tentativi di costruire un modello di relazioni internazionali, in cui tutte le decisioni sono prese all’interno di un unico polo, non sono efficienti, e sono condannate al fallimento”.

Putin non ha fatto mistero della tensione in atto tra Mosca e Washington e la Nato, anche l’uso massiccio di sanzioni unilaterali. Lasciando intendere che quanto al momento tocca alla Russia, un domani potrebbe toccare a qualcun altro. “Ora a un attacco con sanzioni da parte degli Stati Uniti e dei suoi alleati è esposta la Russia”, ha detto Putin. “Siamo grati ai partner BRICS, che in varie forme hanno condannato tali pratiche”, ha ringraziato e ha fatto appello a che insieme si elabori un sistema di misure che “non permetta attacchi ai paesi che sono in disaccordo con alcune decisioni di politica estera degli Stati Uniti e dei suoi alleati”.

Il tutto sullo sfondo di nuove mosse economiche e strategiche che i Brics hanno annunciato già a Fortaleza. Come la Banca per lo sviluppo, con sede a Shanghai e un capitale di 50 miliardi di dollari, e il Fondo valutario per far fronte a eventuali crisi da 100 miliardi di dollari. Ma anche piani di coordinamento di una politica più attiva nella lotta contro le minacce e sfide alla sicurezza, compresa la lotta contro il terrorismo e anche nella gestione dell’informazione, da sempre un cruccio per Vladimir Vladimirovich.
(TMNews)