Non mi è mai piaciuto il paragone borsa casinò che alcuni ormai considerano sillogismo. Il mercato finanziario è quel particolare mercato in cui transitano capitali e nel quale le imprese si autofinanziano grazie all’apporto del denaro fresco conferito da nuovi soci disposti a finanziare l’impresa stessa in base alla bontà del bilancio, delle prospettive di futuri guadagni e di sviluppi del business. Questo è o almeno dovrebbe essere.
Ma la psicologia umana riesce comunque a cambiare le regole del gioco e trasformare quindi ciò che dovrebbe essere in ciò che è, ovvero una specie di casinò aperto a tutti in cui tutti possono fare la loro puntata più o meno sostanziosa. Le azioni in molti casi si comprano e si vendono in base a scommesse.
Di questi giorni è per esempio la “scommessa” sul salvataggio dell’Alitalia che ha fatto salire il titolo della compagnia di bandiera del 25% in due sole sedute. Ma ripeto la cosa più paradossale e per certi aspetti comica della questione è l’aspetto psicologico. L’investitore scommettitore si approccia al mercato con la stessa mentalità del tifoso che sostiene la propria squadra. E quindi anche quando il mercato boccia pesantemente un investimento, la fede incrollabile nelle proprie idee porta a credere di aver comunque ragione: sono tutti gli altri ad avere torto.
Casi emblematici ce ne sono a bizzeffe ma Tiscali li batte tutti. Questo titolo simbolo della bolla speculativa è diventato la croce di molti piccoli investitori. Non più tardi del dicembre scorso quando le quotazioni del titolo erano assestate intorno a 5-7 euro si sentiva ripetere una ritornello “ma un titolo che fu quotato a 46 euro e che è stato a 1000 euro non può non risalire da questi prezzi”, dimenticando che nel frattempo era intercorsa una variazione che accorpando le azioni aveva reso i 46 euro 4,6 ed i mille 100.
Ma pur perdonando questo peccato non troppo veniale, cosa è successo a chi avesse acquistato le azioni Tiscali meno di una fa con una borsa tutto sommato non negativa? Avrebbe perso oltre il 50% ossia oltre la metà del proprio investimento.
Vorrei solo dare un consiglio a quelli che si avvicinano così superficialmente al mercato azionario: esiste un solo prezzo al di sotto del quale le quotazioni non possono scendere, lo zero.
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