(9Colonne) – Roma, 1 giu – Com’era prevedibile, le Province non sono d’accordo con la proposta di abolire le Province. La loro associazione, Upi – Unione delle Province Italiane, ha affidato al suo presidente Fabio Melilli (che guida l’amministrazione di Rieti) il compito di spiegare perché. “La riduzione dei costi della politica passa dalla semplificazione del sistema e dal taglio di tutti gli organismi inutili che oggi gestiscono, impropriamente e in maniera frammentarie, competenze sul territorio. Mi riferisco alle Comunità Montane, agli Ato, ai Bim, agli Enti Parco, ai tanti Consorzi di gestione, creati appositamente, con tanto di consigli di amministrazioni spesso strapagati, per svolgere ciò che invece dovrebbero fare le Province”. Secondo l’Upi “per giungere davvero ad un risultato basterebbe dare piena attuazione alla Costituzione, confermando quello che il Governo ha indicato con la Carta delle Autonomie, e riportando in capo ai Comuni e alle Province le funzioni per amministrare il Paese. Se questa sarà l’indicazione che deriverà dal Governo e dal Parlamento, allora noi siamo pronti a fare la nostra parte. Ci siamo già resi disponibili ad una riduzione razionale del personale politico delle Province, proponendo il taglio del 25% di consiglieri ed assessori. Ma è chiaro che un segnale di questo genere non può venire, come invece fino ad oggi è stato, solo dai Comuni e dalle Province. Anche le altre istituzioni devono dimostrare nei fatti, con proposte concrete, la loro volontà di operare davvero per una razionalizzazione del sistema, e non di volere solo seguire l’onda della protesta del momento. E’ questo che ci aspettiamo dagli incontri previsti per la prossima settimana, e non le proposte di accorpamenti forzosi, e che si trovino al più presto soluzioni, perchè ormai tardare ancora nel rispondere ai cittadini non è più possibile”.
Iscriviti alla Newsletter per rimanere sempre aggiornato sul mondo dei mercati, dell'economia e della consulenza finanziaria.
Compilando il presente form acconsento a ricevere le informazioni relative ai servizi di cui alla presente pagina ai sensi dell'informativa sulla privacy.
Abbiamo ricevuto la tua richiesta di iscrizione. Conferma la tua iscrizione facendo clic sul link ricevuto via posta elettronica.
Se vuoi ricevere informazioni personalizzate compila anche i seguenti campi opzionali.
Compilando il presente form acconsento a ricevere le informazioni relative ai servizi di cui alla presente pagina ai sensi dell'informativa sulla privacy.
Ti potrebbe interessare
Entra nel vivo la campagna elettorale per le Presidenziali Usa. In attesa del faccia a faccia Harris-Trump, in calendario il 10 settembre, l’ex presidente affina il suo piano economico per contrastare la candidata dem. E tira fuori l’idea di coinvolgere il patron di Tesla nel nuovo governo, qualora dovesse vincere le elezioni.
L’industria dell’auto, tradizionale motore dell’economia tedesca, rischia di mandare in rosso il Pil della ex locomotiva europea. Una situazione del tutto insolita, che ha diverse cause. Che cosa sta succedendo
Stretta in arrivo sulle esportazioni e sulle importazioni di valuta in qualsiasi forma sopra i 10mila euro.