Alcuni giorni fa, in un quartiere nella zona nord-orientale di Mosca, la polizia ha liberato da due garages chiusi col lucchetto cinque immigrati clandestini provenienti dalla Kirghisia e dal Tadjikistan. I poveretti, in evidente stato di denutrizione, per 200 rubli al mese (poco meno di 6 euro) sgobbavano quasi ininterrottamente contraffacendo profumi delle marche europee più prestigiose. Nei due garages i clandestini non solo mangiavano e dormivano ma “producevano ” profumi mischiando spirito dannoso ad enormi quantitativi di impurità e olii vari. E per nascondere l’orrendo odore, nei flaconi contraffatti di Hugo Boss, Chanel e Nina Ricci aggiungevano composti odoranti aromatici. A capo di questa organizzazione clandestina c’è un “profumiere ” giunto qualche tempo fa a Mosca dal Libano allo scopo di conquistare la capitale russa, attualmente ricercato dalla polizia. L’intraprendente arabo aveva pensato di arricchirsi puntando esclusivamente sull’aspetto della produzione, ordinando in diverse aziende della provincia flaconi, etichette e scatolette di cartone di un certo livello, dopodiché la produzione contraffatta veniva smistata su innumerevoli mercati. Il comando di polizia di Mosca sostiene che la porcheria in questione è stata prodotta in quantità tale da invadere non solo i mercati della capitale, bensì anche quelli di altre regioni russe. Una produzione simile, appositamente per le regioni della Russia, veniva preparata all’interno di un grosso centro commerciale di Mosca. Verso la metà di agosto infatti, le forze dell’ordine della capitale hanno sequestrato circa 80mila flaconi di Chanel contraffatto, mentre per tutto l’arco del mese di agosto anche le forze dell’ordine di altre città russe come ad esempio Ekaterinburg, Celiabynsk, Tiumen e Novgorod hanno dichiarato di aver sequestrato ingenti partite di produzione profumiera contraffatta. Come sostiene Alla Belfer, membro dell’associazione profumieri francese, il modo più semplice per riconoscere profumi francesi originali da quelli contraffatti consiste nel loro prezzo. A Parigi ad esempio, una confezione di 10 millilitri di profumo di qualità costa non meno di 50 euro, per cui considerando le spese di trasporto, dogana e pubblicità , lo stesso profumo in un salone moscovita dovrebbe costare come minimo il doppio. Di conseguenza, come sostiene Vera Sergheevna, direttrice di un’azienda produttrice di profumi di San Pietroburgo, già in autunno i prezzi della produzione legale aumenteranno e di parecchio e inoltre scompariranno i profumi di produzione nazionale che verranno sicuramente rimpiazzati da quelli contraffatti prodotti in Cina, Turchia, Egitto e in Paesi dell’Europa orientale, Russia in prima fila, ovviamente!
tratto da italia.pravda.ru