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(WSI) – Tassi di interesse: in una giornata caratterizzata dall’assenza di dati macro di rilievo, i tassi di mercato europei hanno chiuso la sessione contrastati. Si è infatti registrato un calo nella parte a breve della curva, mentre sono rimasti pressoché stabili i tassi sul medio e lungo termine con il differenziale che si è ristretto rimanendo tuttavia in territorio negativo. Sul monetario i tassi restano pressoché stabili sui livelli del 2000, mentre si è lievemente ristretto lo spread sul decennale Italia-Germania portatosi a 57 pb.
Oggi l’attenzione continuerà a rimanere focalizzata sull’andamento del prezzo del petrolio e del mercato azionario. Segnaliamo le dichiarazioni di ieri del governatore della BoE King, secondo cui la necessità di frenare l’ascesa dell’inflazione potrebbe comportare una penalizzazione della crescita.
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Negli Usa i tassi di mercato sono scesi sulla scia delle perdite del mercato azionario. A pesare sulle borse sono state le dichiarazioni di un noto presidente (John Paulson) di un hedge fund, famoso per aver anticipato la recente crisi dei subprime. Paulson ha dichiarato che le perdite per il sistema finanziario potrebbero arrivare a 1300Mld$. Intanto Lehman ha smentito le voci di trattative per la vendita della società.
La Fed ha annunciato per giovedì un’asta per l’assegnazione di finanziamenti per 75 Mld$ del tipo TSLF. Per oggi è atteso l’intervento di Kohn, che potrebbe dare chiarimenti sulle future mosse della Fed soprattutto dopo che il Financial Times aveva scritto che le aspettative di tre rialzi dei tassi entro fine anno erano eccessive rispetto a quello che pensavano i membri del board. Sul decennale confermiamo nel breve la resistenza di 4,25%.
Valute: il Dollaro ha chiuso la sessione di ieri pressoché stabile verso Euro e verso Yen. Il movimento di lieve apprezzamento che si è visto durante la sessione di ieri è stato poi frenato dal ridursi delle attese di aggressivi rialzi dei tassi da parte della Fed e da timori di ulteriori svalutazioni nel comparto bancario. Per il breve termine confermiamo la resistenza verso Euro di 1.5585/1.5635. Yen resta poco variato anche verso Euro. Resta confermata la possibilità che si spinga fino al massimo di 169.
Materie Prime: dopo quattro giorni in calo il prezzo del greggio Wti sale nuovamente sopra i 136$/bar, guadagnando rispetto al giorno precedente (+2%). Il rimbalzo si è verificato successivamente alle parole del portavoce dell’amministrazione Bush, il quale ha detto di non aspettarsi annunci su incrementi di produzione da parte dell’Arabia Saudita durante il vertice di domenica. Tra gli industriali buona performance del rame (+2%), quasi ai massimi da quattro settimane, in seguito ad alcune proteste sindacali in Perù che possono colpire la produzione del terzo paese produttore di rame. Rialzo marcato per lo zinco (+6,5%) il cui prezzo molto basso potrebbe portare alla chiusura di varie miniere.
Tra gli agricoli nuovo record del cacao (+2,33%) sulla speculazione che la produzione posso rivelarsi più bassa del previsto. L’International Cocoa Organization ha stimato una differenza tra offerta e domanda di circa 41 mila tonnellate. Bene anche lo zucchero (+4,88%) sulla speculazione che i prezzi del mais molto alti possano aumentare la domanda di etanolo prodotto con lo zucchero di canna.
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