Thomas Jackson, il giudice che presiede il processo Microsoft, e’ costretto ad aspettare sino alla prossima settimana, almeno sino a mercoledi’, prima di poter finalmente pronunciare la sua sentenza.
Cavilli procedurali e tempi garantiti alle parti per rispondere colpo su colpo alle controdeduzioni hanno fatto slittare il tanto atteso appuntamento. Chi aveva indicato fra oggi e domani la data fatidica, comprese fonti interne all’antitrust americano, e’ stato bellamente smentito.
Il verdetto e’ dato per scontato: Microsoft deve essere smembrata. Jackson non si e’ dato pena di nascaondere i propri orientamenti, accusando anzi il dipartimento di Giustizia Usa di non avere abbastanza polso. Fosse per lui, la societa’ di Bill Gates dovrebbe essere ridotta a uno spezzatino di almeno tre aziende indipendenti.
I legali di Bill Gates stanno giocando la partita con grande scrupolo delle regole e nessuna convinzione.
Il ricorso in appello e’ gia’ stato deciso e a questo punto, fanno osservare fonti vicine agli ambienti giudiziari di Washington, piu’ drastica espietata sara’ la sentenza di primo grado, maggiori saranno le possibilitra’ di ribaltare il giudizio nell’istanza successiva.
Gli atti depositati in tribunale chiedono tempo per valutare le richieste del dipartimento di Giustizia, ma a Redmond, dove si trova il quartier generale di Microsoft, nessuno sta preparando la cerimonia di separazione.
L’iter giudiziario, dopo l’appello, prevede il ricorso sino alla Corte suprema; ammesso e non concesso si vogliano serrare i tempi, una sentenza definitiva non potra’ arrivare prima di due anni.
Negli ambienti finanziari newyorkesi circola una battuta: “Il problema non e’ cosa fara’ Microsoft dopo la sentenza. Il problema e’ cosa fara’ il giudice Jackson”.
Wall Street dal canto suo non pare preoccupata degli eventi imminenti: il titolo e’ oggi in rialzo di quasi il 3% e in molti sono pronti a scommettere che questo sia solo l’inizio di una grande rimonta.
“Microsoft ha perso molto piu’ valore rispetto alla correzione del Nasdaq – spiega Michele Mondiello, analista di PT Analysis – questa e’ un’opportunita’ da cogliere al volo per gli investitori”.