Economia

PRINT ON DEMAND, NASCE IL MERCATO

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(9Colonne) – Vicenza, 4 ott – Secondo un’indagine compiuta dall’Aie, Associazione italiana editori, dal titolo “l’Editoria libraria, stampa digitale, Print on Demand” presentata oggi a Vicenza, il 5 per cento degli editori italiani si è convertito al digitale. L’opportunità offerta da queste nuove tipologie di stampa riguardano soprattutto le piccole case editrici, particolarmente focalizzate su limitati segmenti di domanda e prodotti editoriali, specializzandosi su nuovi autori, tematiche culturali e scientifiche, letterature straniere. La stampa digitale e il Print on Demand sembrano offrire alcune condizioni per poter iniziare a stampare partendo da tirature basse: tra 200 e 500 copie. Per una minima produzione, infatti, il costo-copia di un documento edito digitalmente è molto più conveniente di uno stampato con tecnologia offset. Per altro la stampa tradizionale è conveniente solo nelle applicazioni in cui il tempo per la realizzazione del documento non è un fattore primario. La rivoluzione digitale ha aperto, invece, nuove possibilità agli editori come le applicazioni di stampa su richiesta, il nuovo print on demand. A fronte delle 1.930 copie di tiratura media di un piccolo o medio editore sono solo 860 le copie che risultano vendute nei 12 mesi successivi all’uscita. Le altre appesantiscono il magazzino e i conti finanziari della casa editrice. Con la stampa digitale il discorso potrebbe cambiare sensibilmente. Nel 2007 sono state quasi 400 le case editrici che hanno utilizzato, in modo occasionale, queste tecnologie.