Società

PREZZI ALLA PRODUZIONE IN PROGRESSO +3.2%

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Nel mese di novembre l’indice dei prezzi alla produzione (PPI) ha registrato negli Stati Uniti un rialzo del 3.2% guidato dal forte aumento dei prezzi petroliferi. Nel mese precedente l’indicatore era avanzato di appena lo 0.1%. Si tratta del maggior incremento dell’inflazione misurata sui prezzi alla produzione in 34 anni, dovuto essenzialmente al maggior costo dell’energia e dei prodotti petroliferi.

Lo ha comunicato il Dipartimento del Lavoro Usa.

Il dato e’ risultato nettamente superiore alle attese degli analisti (piu’ del doppio), pari ad un progresso dell’1.5%.

Escluse le componenti piu’ volatili, quali cibo ed energia, il dato (“core” PPI) ha riportato una variazione positiva +0.4%, attestandosi ad un livello peggiore delle attese (+0.2%) e portando cosi’ il tasso annuale a +2% (al di sopra del consensus +1.8%).

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Il dato di oggi conferma le preoccupazioni della Federal Reserve, che nella nota di martedi’ scorso aveva segnalato come i prezzi dell’energia e delle materie prime producano inflazione al livello della spesa al consumo. La Fed martedi’ ha tagliato ulteriormente (per la terza volta di seguito in 4 mesi) i tassi dello 0.25%, scrivendo nel
comunicato che avrebbe “continuato a monitotare gli sviluppi dell’inflazione”. Di fatto l’economia americana, nonostante la crisi del credito e il calo del mercato immobiliare, e’ molto piu’ forte di quel che gli economisti in genere ritenessero. E’ uno scenario ad alto rischio per i mercati e le borse.