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PREVISIONI CATASTROFICHE: L’ EURO VOLERA’ A 1,80

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La cattiva notizia è che l’euro potrebbe arrivare a 1,80 dollari. La buona notizia è che se si avviasse a quella vetta, la Banca centrale europea e altre banche interverrebbero sui mercati. Lo dice il Wall Street Journal citando due ricerche, una degli economisti Maurice Obstfeld della Università di Berkeley e Ken Rogoff della Università di Harvard, l’altra della Ing Financial Markets di Londra. A titolo di consolazione per gli europei, il quotidiano aggiunge che l’euro dovrebbe restare sotto 1,50 dollari.

Obstfeld e Rogoff hanno esaminato il deprezzamento del dollaro alla fine degli anni Ottanta. Scivolò del 40% prima di rilanciare l’export, contenere l’import e ridurre il deficit dei conti correnti Usa, che era il 3,5% del prodotto interno lordo. Oggi, che il deficit è quasi il 6% del Pil, sostengono i due economisti, per produrre lo stesso effetto il dollaro si dovrebbe deprezzare ancora del 20-40%: «Il calo è tutt’altro che finito», ammoniscono.

Ing financial markets ha studiato invece l’euro da ottobre, quando toccò il minimo di 0,82 dollari. «Per arrivare a 1,80» ha notato Rob Cornell «basterebbe che salisse la metà di quanto è salito sinora. Quando si rivalutano, le monete tendono a non fermarsi». Cornell ricorda che tra l’85 e l’87 lo yen si apprezzò del 54% sul dollaro: «La vetta di 1,80 dollari non è irraggiungibile per l’euro». Tutti concordano invece che che la pressione sull’euro diminuirebbe se si rivalutassero yen, yuan cinese e le monete degli altri paesi asiatici, responsabili della maggior parte del deficit americano.