(WSI) – Il G8 dell’Aquila perde uno dei suoi attori principali. A causa dell’aggravarsi delle violenze nello Xingjiang, il presidente della Repubblica popolare cinese Hu Jintao ha anticipato a ieri sera il suo rientro a Pechino e, di conseguenza, non parteciperà al vertice degli otto grandi nel capoluogo abruzzese.
I sanguinosi scontri nella regione della Xingjiang, sconvolta dalla violenza etnica tra musulmani uighuri e cinesi ‘han’, finora con oltre 150 morti e più di mille feriti, oltre a un gran numero di arresti da parte della polizia, ha spinto il presidente cinese – che ieri era in visita in Toscana – a cambiare in tutta fretta il programma del suo viaggio in Italia e a tornare anticipatamente in patria. L’aereo di Hu Jintao è partito dall’aeroporto di Pisa, diretto a Pechino.
Al summit dell’Aquila, che comincia oggi, mancherà dunque il massimo rappresentante di una delle economie trainanti dello scenario internazionale, oltre che della nazione più popolosa del pianeta. La delegazione cinese, comunque, rimane all’Aquila e parteciperà regolarmente ai lavori del vertice.
Che i programmi ‘italiani’ del presidente cinese stessero mutando lo si è capito ieri sera quando Hu Jintao ha lasciato anticipatamente Firenze per raggiungere Pisa. Il presidente, che avrebbe dovuto dormire nel capoluogo toscano per poi raggiungere Roma nella mattinata di oggi, al termine della cerimonia che si è svolta nella sede della prefettura fiorentina si è concesso un breve riposo in un albergo del centro di Firenze e ha lasciato la città intorno alle 23, preceduto da gran parte della delegazione.
Dopo di che, è arrivata la conferma sul suo rientro anticipato in Cina, a causa dell’aggravarsi della crisi nello Xingjiang, fornita da Tang Heng, primo consigliere politico dell’ambasciata cinese in Italia. “Gli affari interni e la situazione nello Xinjiang – ha detto – hanno fatto partire in anticipo il presidente”.
La partecipazione di Hu Jintao al G8 era particolarmente attesa, sia perché in discussione ci sono anche i temi della crisi economica mondiale, le prospettive di fine recessione, il commercio globale e gli aiuti allo sviluppo – questioni nelle quali il ruolo del ‘colosso’ cinese viene ritenuto determinante – sia perché il presidente della Repubblica popolare aveva in calendario importanti incontri bilaterali, tra cui quelli col presidente Usa Barack Obama e con la cancelliera Angela Merkel.
E sicuramente anche in quelle occasioni non sarebbe stato tralasciato il tema del rispetto dei diritti umani, come era emerso già nelle precedenti giornate della visita in Italia, in particolare nell’incontro al Quirinale col presidente Giorgio Napolitano.
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