Si preannuncia una seduta incerta a Wall Street, con i contratti sui principali indici azionari che quando manca mezz’ora all’inizio delle contrattazioni scambiano contrastati (vedi quotazioni a fondo pagina).
Sul mercato pesano le preoccupazioni per lo stato di salute delle finanze della seconda maggiore economia mondiale, il Giappone, e per le misure che la Cina adottera’ per limitare la forte crescita nazionale.
L’agenzia Standard & Poor’s ha rivisto l’outlook sul debito sovrano del Giappone, portandolo da stabile a negativo in vista di un possibile declassamento. A monte della decisione il fatto che il governo del Partito Democratico non sta agendo con tempismo per risolvere i problemi finanziari interni.
In un primo momento tale avvertimento ha spinto il dollaro in rialzo verso lo yen, prima che il biglietto verde scivolasse nuovamente, sfavorito da un incremento della propensione al rischio. Nel frattempo i timori su una possibile stretta sui prestiti in Cina ha inflitto un duro colpo ai mercati asiatici.
E’ entrata ormai nel vivo la stagione delle trimestrali, con i profitti di colossi del calibro di Johnson & Johnson e DuPont che sono risultati superiori delle stime. L’azienda farmaceutica ha riportato cifre in realta’ contrastanti. Ad un utile piu’ alto delle attese hanno fatto da contraltare le previsioni poco incoraggianti per l’anno prossimo. J&J ha emesso infatti un outlook 2010 che ha raggiunto a mala pena le previsioni di Wall Street.
Per quanto riguarda la societa’ chimica, ha riportato utili migliori del previsto nel quarto trimestre, grazie ad un balzo del 12.3% del fatturato. DuPont ha inoltre alzato l’outlook sui profitti dell’anno appena iniziato. Da parte sua l’operatore tlc Verizon ha archiviato il trimestre in perdita, ma ha anche registrato una crescita dei clienti nel settore della telefonia mobile.
Trimestre da record per Travelers. La compagnia assicurativa newyorchese, aggiunta al Dow, ha registrato un utile netto in rialzo del 60% a quota $1.29 miliardi, ovvero $2.36 per aizone, dai $801 milioni, ossia $1.35, del corrispondente periodo di un anno prima. La notizia e’ piaciuta al mercato, con i titoli che guadagnano terreno.
Malgrado le difficili condizioni economiche, Apple ha registrato ieri a mercati chiusi il miglior trimestre della sua storia. La societa’ californiana ha venduto un numero di iPhone superiore alle previsioni, ma ha detto che tali cifre avrebbero potuto essere piu’ alte, ma la societa’ ha voluto mantenere sotto controllo i livelli delle scorte. Al momento i titoli accelerano del 2%.
Intanto sul fronte macro gli investitori aspettano con ansia di conoscere la decisione della Fed sui tassi di interesse e su eventuali exit srategy, la riconferma o meno del numero uno della Banca Centrale, l’intervento di Obama alla State of the Union e gli ulteriori sviluppi in materia di sistema di controllo del settore finanziario.
Alle 15 italiane verra’ resa nota la lettura di novembre dell’indice S&P/Case-Shiller dei prezzi immobiliari. Un’ora piu’ tardi sara’ la volta della fiducia dei consumatori in gennaio e dell’indice dei prezzi delle case relativo al periodo di novembre a cura della FHFA.
Sugli altri mercati, in forte calo i metalli, in particolare il platino. Nel comparto energetico in flessione le quotazioni del greggio. I futures con consegna marzo cedono $0.62 attestandosi a quota $74.64 al barile. Sul valutario la moneta unica si indebolisce a $1.4085. In calo anche l’oro a $1092.90 l’oncia (-$3.90). Avanzano i prezzi dei Titoli di Stato, con il rendimento sul benchmark decennale che e’ sceso al 3.5800% dal 3.6120% di ieri.
Alle 15:00 (le 9:00 ora di New York) il contratto future sull’indice S&P500 e’ in ribasso di 3.10 punti (-0.28%) a 1089.50.
Il contratto sull’indice Nasdaq 100 segna +2.25 (+0.13%) a 1800.75.
Il contratto sull’indice Dow Jones cede 7.00 punti (-0.07%) a quota 10133.00.