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Portogallo: Made in Italy, più import

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Le relazioni commerciali tra Italia e Portogallo sono di buona qualità, ma c’è spazio affinché migliorino in quantità. Se, infatti, le nostre esportazioni nel 2006 sono aumentate dell’8,3 per cento, il 2007 non si è aperto nel migliore dei modi con un calo nei primi due mesi dell’anno del 2,6 per cento rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Lo comunica Assocamerestero in una nota, in occasione della visita ieri del presidente del Consiglio, Romano Prodi, in Portogallo, un Paese che accoglie l’1,1 per cento delle nostre esportazioni. Nel 2006 il peso delle nostre merci è passato dal 7,1 per cento al 7,7 per cento del totale portoghese e attualmente l’Italia è il quarto Paese fornitore. Sul fronte delle nostre esportazioni, il primo posto continua ad appartenere, come è tradizione, ai macchinari, apparecchi meccanici ed elettrici, che rappresentano, congiuntamente, quasi il 44 per cento del totale. Le automobili, anch’esse tradizionalmente in seconda posizione, hanno registrato un aumento del 31,5 per cento, ma anche così non raggiungono neanche il 10 per cento del totale. Le esportazioni portoghesi continuano a essere concentrate in alcuni settori tradizionali di basso valore aggiunto, come il tabacco, il pesce, la carta, il sughero, ad eccezione delle automobili e apparecchi elettrici che rappresentano nell’insieme il 20 per cento del totale.
La Camera di commercio italiana in Portogallo si augura comunque che le relazioni commerciali migliorino. Per il presidente, Filippo Montera, “continua a non manifestarsi, da una parte e dall’altra, un maggior interesse e si assiste, al contrario, a un atteggiamento che oscilla tra il disinteresse e l’indifferenza. Non vi è dubbio che la scarsa rilevanza degli investimenti italiani non gioca a favore di un’intensificazione delle relazioni tra i due Paesi: relazioni che in altri settori, istituzionale, politico, culturale, sociale, turistico, continuano a essere eccellenti”. Intanto arrivano nuove risorse a sostegno del made in Italy grazie alla nuova intesa operativa Ice-Unioncamere. L’accordo prevede un plafond di oltre 6 milioni di euro articolato su otto progetti che ha l’obiettivo di sostenere l’internazionalizzazione delle piccole e medie imprese italiane e avrà durata annuale.
A beneficiare delle azioni di promozione sottoscritte, informa una nota congiunta, sono alcuni settori ritenuti di rilevanza strategica per le esportazioni made in Italy, quali calzature, la meccanica e la nautica. Due rilevanti progetti riguarderanno inoltre l’alta formazione: il primo destinato a ingegneri stranieri che diventeranno punti di riferimento per i sistemi industriali dei rispettivi Paesi; il secondo avrà l’obiettivo di formare nei più prestigiosi atenei italiani i migliori studenti indiani che, dopo un successivo periodo di stage in azienda, potranno instaurare un rapporto privilegiato con il tessuto imprenditoriale italiano. L’intesa firmata è lo strumento operativo dell’Accordo di Programma sottoscritto nel 2000 dal ministero del Commercio Estero, Unioncamere e Assocamerestero.