Economia

Portafoglio ottimizzato: su cosa puntare nel 2019

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Equity USA ed emergente, bond emergenti ed italiani: a questo punta il portafoglio ottimizzato del secondo trimestre allontanando i titoli di stato tedeschi. Il portafoglio modello del secondo trimestre 2019 è stato elaborato su un compendio delle view di mercato degli analisti del gruppo AIAF (Associazione Italiana Analisti Finanziari). L’asset allocation ottimizzata vede un marginale miglioramento della view per l’equity emergente, il cui giudizio passa da leggermente positivo a positivo. Medesimo giudizio per i corporate bond USA, per i quali la view passa da leggermente negativa a neutrale, mentre peggiora quello dei Bund tedeschi.

Questo trimestre il ritorno atteso del portafoglio ottimizzato si spinge sopra al 2% rispetto all’1.65% del benchmark, con una volatilità stimata del 5.16% per il primo e del 5.22% per il secondo. Nel primo trimestre del 2019 la performance è risultata particolarmente positiva per le asset class rischiose, con i mercati azionari che hanno in gran parte recuperato le pesanti perdite registrate negli ultimi tre mesi dell’anno scorso.

Migliorano anche le aspettative sull’euro, nei confronti sia del dollaro (euro da leggermente positivo a positivo) sia dello yen (euro da neutrale a leggermente positivo). L’unico deterioramento – afferma la nota – si registra sul prezzo del petrolio per il quale la view scende da positiva a neutrale.

Ma a dettare i movimenti dei mercati finanziari. sono ancora le Banche Centrali e l’evoluzione del contrasto commerciale fra Stati Uniti e Cina. Nonostante il rallentamento globale e la revisione al ribasso delle stime sugli utili aziendali, la  spinta rialzista è stata dettata dalle minori tensioni relative alla guerra commerciale tra le due superpotenze Cina e Usa e dall’atteggiamento accomodante della Fed e della Bce.

In questo contesto di diffusa propensione al rischio sono salite praticamente tutte le asset class, molte anche con dinamiche a due cifre; il portafoglio modello ottimizzato si è comportato molto bene registrando una performance del +8.33% in euro (+7.03% in local currency) dal 28 dicembre 2018 al 29 marzo 2019, pur non riuscendo a battere il benchmark che è salito dell’8.44% in euro (+7.25% in local currency). La performance attribution identifica nell’equity euro ed emergente e nei bond governativi europei e corporate USA le cause principali della sottoperformance, laddove il sottopeso su queste asset class indotto dalla view prudente del consenso ha penalizzato il ritorno complessivo del portafoglio. D’altra parte hanno sovraperformato ilbenchmark, grazie all’abbondante sovrapesatura, i bond emergenti, e l’equity USA, Giappone e Italia. Infine, la scelta dell’ottimizzatore di aumentare il peso sui Treasury americani è stata premiante, in scia all’aumento della correlazione fra l’equity e i bond americani indotta dall’atteggiamento nuovamente espansivo della FED.